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A letto, piccolo mostro!

A letto, piccolo mostro!
“A letto, piccolo mostro! Guarda che ti prendo…”. Il figlio scappa e il papà non può far altro che inseguirlo. Inizia così, come tutte le sere, sempre la stessa storia. “No, in braccio no!”, “No, il bacio alla mamma no!”. Questo scatenato bimbo-mostro non ha proprio intenzione di andare a dormire...

A letto, piccolo mostro! è un albo divertente che dipinge in modo leggero una scena famigliare molto comune e, ahinoi, molto temuta da tutti i genitori: la messa a letto dei bambini. Così come nel suo stile, Mario Ramos ha realizzato innanzitutto una buona storia, affiancata da immagini semplici e comunicative che spiegano senza equivoci quello che succede: il figlio assume le sembianze di un piccolo mostro, sotto gli occhi a volte disperati, a volte arrabbiati, del papà. Inizia così un braccio di ferro fatto di “no”, di “ancora”, di “ho sete” da una parte, e di “sbrigati”, “non così”, “sempre questo” dall’altra. La sensazione che si ha, leggendo il libro per la prima volta, è di come i due protagonisti viaggino su due binari diversi, fin quando sembra esserci finalmente un punto di incontro. Ma il finale a sorpresa racconta forse un’altra storia: anche il piccolo mostro ha un suo punto di vista! Da questa lettura divertente può scaturire una riflessione più seria sulle modalità con le quali affrontiamo il delicato momento dell’andare a letto, ad alto tasso di capricci. E in quanto adulti fa riflettere sul fatto che anche i bambini ci osservano e ci giudicano. L’ironia, marchio di fabbrica dell’autore scomparso prematuramente nel 2012, ne rende la lettura adatta dai tre anni in su (ma forse anche prima...).