
La mente di un’adolescente, si sa, è complicata, e la mente di Denise lo è ancora di più. Sedici anni, un amore incondizionato per la danza, tanti amici e tanti problemi, a partire dalle continue litigate tra i suoi genitori e dall’assenza costante del padre. Un padre che le manca, nonostante la rabbia che prova nei suoi confronti. Che poi non sa nemmeno se vale la pena provarla quella rabbia, se suo padre veramente merita la sua tristezza. D’altra parte c’è mamma Lea a migliorare tutto. Quella stramba mamma che quando entra in modalità “mamma presente” non riesce a rispettare i limiti che Denise vorrebbe imporle. Alla fine però la capisce, sua mamma. Capisce le sue premure. Lei è una delle cose belle della sua vita. Lei e i fantastici cinque, o meglio, i fantastici quattro più uno, perché è Denise che li completa. Gli amici di sempre, la sua seconda famiglia, gli unici con cui riesce a non pensare alle delusioni, con cui può parlare di tutto, anche dei suoi sogni. La danza è uno di questi sogni, forse il più grande. Ballando riesce a mettere ordine nella sua vita, riesce a sfogare quelle mille preoccupazioni che ogni giorno le annebbiano la vista, perché alla fine, Denise, di cose a cui pensare ne ha tante: dalla scuola (ha una passione particolare per lo spagnolo) all’hip hop international di Milano, da cui dipende il suo futuro. Non pensa all’amore per fortuna, a quello Denise è immune. Eppure è bastato un incontro sull’autobus. Un ragazzo. Lei che si costringe a non guardarlo. Ma è troppo tardi. Ormai è già nella sua vita…
“Libera come le stelle parla di questa ragazza che si ritrova a vivere la separazione dei genitori e, in particolar modo, racconta il rapporto che ha lei con il padre a causa di questa situazione”. Così Zoe Massenti, giovanissima e famosissima influencer, presenta ai suoi milioni di follower il libro che, ci dice, contiene “tutta se stessa”. Se la vediamo da questo punto di vista, il romanzo potrebbe anche funzionare, le parti infatti incentrate sul rapporto della protagonista con i genitori potrebbero anche risultare interessanti: peccato che poi il romanzo parli di tutt’altro. È un cliché dopo l’altro che costruisce Libera come le stelle, nulla che un lettore medio non abbia già visto - e sicuramente non con piacere - centinaia di volte. Una vera e propria crescita della protagonista è pressoché inesistente e già dalle prime pagine ci troviamo di fronte a dialoghi che dei personaggi non dicono nulla, né tanto meno aiutano la storia ad andare avanti. Gli eventi, che oltretutto altro non sono che scenette di vita adolescenziale viste e riviste, si susseguono così solo perché devono, per inerzia. Dell’unico tema più o meno pregnante si accenna a stento, se non qui e là tra le pagine. Dispiace dirlo perché sicuramente il dolore dietro la separazione dei genitori è forte e autentico, peccato per i centomila altri argomenti inseriti che hanno reso impossibile - d’altro canto sarebbe stato impossibile approfondire tutto in poco più di cento pagine - approfondire l’unica tematica che valeva veramente la pena affrontare.