Filosofia e fisica sono inestricabilmente intrecciate: ne è un esempio eloquente il primo principio della dinamica (“principio d’inerzia”): «In assenza di una forza che agisca su di esso, un corpo in quiete o in moto rettilineo uniforme conserva il proprio stato all’infinito», inesprimibile senza il concetto filosofico di “infinito”. Ciò non stupisce, dato che filosofia e fisica sono nate insieme e, per lunghissimo tempo, sono andate a braccetto. Eppure molti uomini di scienza, anche insigni, sembrano fare di tutto per affermare il contrario: la scienza può (e anzi, dovrebbe) fare a meno della filosofia. È sostenibile questa posizione? Cosa succederebbe se, d’un tratto, si rimuovesse dalla fisica tutta la filosofia? Albert Einstein - sul cui peso nel dibattito a lui contemporaneo non è possibile avanzare dubbi - aveva le idee molto chiare al riguardo: per elaborare una conoscenza scientifica degna di questo nome si dovrebbe aspirare a una teoria in grado di formulare un’immagine complessiva del mondo con il minor numero possibile di presupposti e di concetti. Insomma, per lui la filosofia era alla base della fisica; e non vedeva in questo un limite, nella misura in cui la metafisica non negasse l’evidenza, ma aiutasse a darne conto nella maniera migliore...