Le risposte a queste domande le fornisce William Langewiesche – attualmente corrispondente internazionale per “Vanity Fair” e autore di molti saggi e reportage. È stato l’unico giornalista ammesso nell’area del World Trade Center dopo l’attentato. Non è sceso a patti con nessuno, mettendo in chiaro che avrebbe riportato fedelmente quanto visto. Ha scelto di raccontare l’impresa – perché di una vera e propria impresa si tratta – che è stata compiuta dagli uomini che hanno smantellato le rovine di Ground Zero. Sarebbe stato facile parlare dei sentimenti comuni, della rabbia, della tristezza, dei fantasmi che aleggiavano in quell’area maledetta e sfregiata all’indomani della tragedia. Di certo avrebbe venduto più copie e nessuno gli avrebbe mosso critiche (ad esempio la T Living History Project, associazione che voleva raccogliere testimonianze orali sull’evento lo ha accusato di aver “calpestato i morti” e di essere stato troppo cinico). Nella postfazione dell’opera il giornalista però ha motivato il suo rifiuto verso il lato sentimentale della tragedia e la scelta per certi versi insolita di essersi voluto occupare del tema dal punto di vista per così dire “edilizio”: il dolore è personale ed ognuno lo elabora come meglio crede, senza esplicitarlo. Langewiesche, anche grazie alla collaborazione con la rivista “The Atlantic Monthly”, ha via via confutato tutte le accuse e ne è uscito splendidamente. Nel suo dividere le persone in gruppi tribali, nei suoi resoconti sui litigi, sulle risse e sui furti emergono soltanto il suo voler parlare chiaro ed in maniera obiettiva, il non essere sceso a compromessi con nessuno. Non uno sguardo cinico, ma uno sguardo da reporter. American Ground è un libro che è sorto dalle macerie e ha celebrato la normalità, non l’eroismo: o meglio, l’eroismo della normalità. Ha messo in luce la prontezza di riflessi, la capacità di decisione delle persone in situazioni difficili, i rischi che si assumono in determinati momenti. È un libro che, un po’ come le imprese edili di cui parla, ha spazzato via fisicamente la tragedia passata e ha lasciato un suolo su cui costruire un futuro.