Ulises è un uomo solo, alla ricerca dei suoi figli. Ha intrapreso quel viaggio da Buenos Aires a Tel Aviv con lo scopo di ritrovare i piccoli Tadeo e Alicia, che la moglie Gaby ha portato con sé di nascosto. La barriera linguistica lo proietta in un mondo quasi impossibile da decifrare. Israele è un paese tormentato dalla guerra: la fatica di farsi comprendere si somma alla diffidenza e al sospetto dei soldati che lo tengono d'occhio sull’autobus di ritorno da Gerusalemme. L’incontro con Irit, una giovane scultrice, conduce Ulises in un territorio neutrale, magico. La loro relazione sulla carta non ha né senso né speranze, eppure la convivenza genera un linguaggio nuovo, fatto di forme, simboli e messaggi tattili. Nella stessa Tel Aviv vivono David Kaufman e Miriam. Dopo la morte della moglie, l’uomo si rifugia nell’acquario di cui era direttore. La grande vasca con il narvalo è il cuore della struttura e il maestoso cetaceo cattura il cuore e i pensieri del vecchio David…