C’è una grande folla di persone, ogni giorno, in tutto il mondo, che desidera creare storie. L’uomo ha sempre esercitato l’arte della scrittura, fin da tempi antichissimi: prima in forma orale - tramandando miti e leggende di padre in figlio - e più tardi, quasi quattromila anni fa, incidendo su tavolette di pietra ad opera di un intraprendente scrittore della Mesopotamia. Quello di raccontare storie è un bisogno primario quasi come il bisogno di cibo, vestiti, compagnia. Le storie soddisfano il desiderio di intrattenimento e quello, più profondo, di provare a dare un significato all’esistenza attraverso la “ricerca della Verità”. Eppure costruire delle buone storie non è cosa semplice: il talento letterario è alla base, ma da solo, non basta. Gli aspiranti scrittori hanno bisogno della tecnica, di elementi narrativi universali che permettano di modellare il talento a suon di logica, e di rendere verosimile la narrazione…
Ed è a ognuno di questi elementi narrativi che la Gotham Writers’ Workshop, scuola newyorchese di scrittura creativa, dedica i dieci capitoli che compongono il suo manuale. Un tono affabile e colloquiale per un testo davvero illuminante, scritto in modo semplice e chiaro e supportato da esempi tratti dalla grande narrativa americana, Raymond Carver in testa; esercizi alla fine di ogni capitolo ne facilitano la comprensione. Gli insegnanti della Gotham ci raccontano dove possiamo scovare le idee: nella nostra immaginazione, certo, ma anche nella nostra vita quotidiana, stando attenti a schivare la trappola del noioso autobiografismo, errore comune agli scrittori alle prime armi. Ci insegnano a scrivere e soprattutto a riscrivere, spogliando la storia di tutto ciò che non è strettamente necessario al suo funzionamento. Non mancano, infine, tutta una serie di dritte che aiutano l’autore a districarsi nella fitta giungla editoriale, presentando adeguatamente il prodotto finito. Allora, forza: penna, calamaio, tastiera e manuale alla mano… e si cominci a dare forma ai sogni.