È la notte della vigilia di Natale, a Bari. A casa Lomunno fervono i preparativi per il cenone. La moglie incinta è ai fornelli in tuta e ciabatte a fare un padellone di scampi, la suocera prepara gli antipasti, il suocero è in veranda a spennellare il capitone sul barbecue, la figlia dodicenne è chiusa nella sua cameretta rosa a fare chissà quale cazzata, il figlio piccolo è in braccio a lui a piagnucolare: e Vincenzo ha nel cuore un’ansia che lo divora. E non è perché sono in arrivo direttamente from Calabria suo cognato e la moglie “con stuolo di quattro creature lobotomizzate” e sorella zitella da piazzare al seguito, no. C’è qualcos’altro. Vincenzo aspetta fremendo una telefonata. Si è messo d’accordo col collega Ametrano per simulare un cambio di turno al lavoro e smarcarsi dal cenone in famiglia per passare almeno la prima parte della serata a casa di Desy, una puttanona nera cubana specializzata in sadomaso. Mentre aspetta la telefonata bestemmiando fra sé e sé, sbircia le tette di Antonella Clerici sul plasma gigante comprato con quattro anni di rate. “Quanto cazzo ci mette ‘sto cornuto?”. Poi, finalmente, il telefono squilla. Ora sta a lui recitare bene la parte…