Lungo una serie di lente curve tra i boschi, un regista si spoglia dei propri ricordi per regalarli al suo uomo. Ripercorre per lui gli anni formidabili della libertà assoluta, dell’esplorazione di sé, della capacità di innamorarsi di una persona e non del suo genere, dell’amore fulminante per il cinema. E poi la malattia che ha portato via così tanti uccidendo insieme a loro la gioia, il coraggio e la sfrontatezza di chi rimaneva. E alla fine del tunnel il loro amore, il tempo dei diritti da conquistare, dell’accettazione, del ritorno della speranza, ma anche dell’omologazione delle coppie omosessuali ai cliché che avevano sempre respinto. Una casa in via Ostiense ha accolto a partire dalla fine degli anni Settanta la più ampia, affettuosa famiglia che un giovane turco potesse sognare e ha poi visto dipanarsi la loro storia d’amore lunga vent’anni, intrecciata alle vite di tanti: Mario/Vera, che portava in bilico su zeppe vertiginose tre chili di silicone, un’allegra auto indulgenza e una feroce spietatezza di giudizio verso gli altri; di Valerio, breve amore, grande amico, Federica, amante inquieta e giramondo, di Giuseppe e i suoi segreti condivisi con parsimonia…