“(...) Non lavoro in un ufficio, ma in una batteria di polli”. Luca si è laureato in Lettere e Filosofia, ha ventotto anni e non ha ben chiaro in testa cosa fare nella vita. Gli servono soldi per pagare l’affitto e godersi l’indipendenza appena conquistata, ma il suo approccio al mondo del lavoro non è dei più originali: impiegato in un’azienda, svolge noiose mansioni d’ufficio e fa fotocopie, avvilito dallo spauracchio del licenziamento per calo del fatturato. “Ho vent’anni e voglio vivere un po’, finché ce n’è”. La vita di Maria detta Kia è condizionata dalle brutali esperienze vissute nei quartieri popolari: fidanzati che vanno e vengono, sesso occasionale, “fumo” per sballare, scaramucce con la polizia e un padre abbruttito dalla fatica che le toglie la voglia di stare a casa. Deve cercare un lavoro e andarsene, quella vita la sta consumando senza darle nulla in cambio e prima o poi ci sarà una notte che non terminerà come le altre. Il padre di Kia possiede un casolare vicino al suo vigneto, dove lei va a bighellonare con gli amici e in quel luogo isolato Kia e Luca...