
Harold è una piccola volpe che sogna di diventare un investigatore. È diversa da tutte le altre volpi perché il suo cibo preferito è il formaggio, in particolar modo il groviera. Ma il padre ha altri piani per lui: ormai è diventato abbastanza grande e deve dimostrare di saper cacciare, come tutte le volpi. Così Harold si prende l’impegno di catturare una gallina! Ma non si avventura chissà dove, perché sa già dove trovarla. Indossa la sua maschera nera e si reca all’allevamento più vicino dove prende per le zampe la prima che le capita, una bella gallinella colorata. Questa inizia ben presto a protestare, perché non ha affatto voglia di essere mangiata da una volpe. Harold le spiega che l’ha catturata solo per mostrarla al padre, ma la gallina non gli crede granché, è confusa, perché pensa che tutte le volpi mangino le galline. Anche ad Harold sorge un dubbio sulla propria identità e la gallina ne approfitta per fuggire. Così la povera volpe è costretta a tornare dal padre a mani vuote e rivelargli che la gallina che aveva catturato, ora non c’è più, non è proprio riuscito a ritrovarla. Sarà proprio il padre ad incoraggiarlo ad indagare su questo mistero della gallina scomparsa ed Harold deve solo mettere a frutto le sue grandi qualità di investigatore. D’altra parte non è proprio questo che vuole diventare da grande? Di indizi ne trova ben tre, uno di seguito all’altro, partendo dal posto in cui aveva perso la gallina: una piuma gialla indica che la gallina è sparita proprio lì; otto grandi impronte rivelano che la gallina in realtà non è scomparsa, ma è stata rapita; e infine un cartello, che preannuncia lo spuntare di un furgone che vende panini. Un furgone sospetto, visto che è gestito da due lupi ai quali Harold chiederà un “Kebab Coccodè”, ovvero un panino con gallina intera, fresca e non cotta! La piccola volpe sarà ben contenta di tornare a casa dal padre a raccontare di aver ritrovato la gallina, liberandola dalle grinfie di due lupi. E il padre sarà ben orgoglioso di questo figlio furbo come una volpe grande. Ma, l’abbiamo già detto, ad Harold non piacciono le galline, lui ama il formaggio...
Coloratissimo libro di Claudia Boldt, autrice ed illustratrice inglese, L’Investigavolpe viene pubblicato in una dozzina di Paesi, tra cui l’Italia. Questo, però, non è l’ultimo né l’unico lavoro della Boldt: gli altri suoi 8 albi illustrati, purtroppo, non sono stati ancora tradotti in italiano. Forse per questo quella che viene considerata in Inghilterra una delle più importanti illustratrici per l’infanzia è poco conosciuta in Italia, nonostante le sue storie siano piccoli capolavori di grafica. Nei suoi libri prendono vita animali divertenti e originali, come Harold, la piccola volpe protagonista di questo libro, che s’impegna con serietà nel compito assegnato dal padre. Ma la sua natura e le sue aspirazioni, diverse da quelle dettate dalla sua appartenenza, lo portano inevitabilmente a contraddire i precetti paterni. Il mistero si dipana in un’atmosfera comica e spassosa e le immagini ricche di particolari, non rappresentano solo un ornamento del racconto, ma contribuiscono alla sua trama. I bambini, dai 4 anni in su, scopriranno gli animali espressivi e vivaci che popolano le pagine, rappresentati nelle loro tane, in tv o all’interno dei vagoni di un treno. L’autrice racconta, sul suo sito, di essere stata, da ragazza, una grande fan di Jim Henson, l’inventore dei Muppet, di Charles Schulz, l’autore delle strisce dei Peanuts, e di Richard Scarry, popolare autore di numerosissimi libri per bambini. Oggi, oltre a scrivere e illustrare le sue storie, la Boldt produce immagini per editoriali, copertine, loghi e storie di altri e, spiritosamente, conclude la sua presentazione scrivendo ai potenziali committenti: “Vorresti che disegnassi un’immagine per un milione di sterline? Sì grazie. Non hai quel tipo di soldi? Dimmi che i miei disegni sono fantastici, il mio ego è una cosa volubile”.