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Lionel Asbo - Stato dell’Inghilterra

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Desmond Pepperdine, detto anche Des o Desi, scrive a Jennaveieve, che cura una rubrica di posta del cuore sul quotidiano “Morning Lark”. Nella sua lettera, a differenza di quello che fanno in molti quando scrivono ai giornali, racconta una storia verissima. Una storia con sua nonna Grace. In pratica, complici alcuni tubi rotti e un bicchierino di Dubonnet, i Beatles in sottofondo e la nonna che comincia ad avere caldo, succede che “Vado a mettermi la camicia da notte” gli dice lei, e torna in babydoll. Lei è una bella donna di trentanove anni e li porta splendidamente, ma lui ha solo quindici anni e mezzo! Lei comincia a toccarlo e... da cosa nasce cosa. Des proviene da una famiglia cristianissima, ha perso la sua mamma da tre anni e non ha mai conosciuto suo padre e con la nonna, beh, aveva bisogno di un po’ di tenerezza. C’è un problema, però. Lo zio Lionel è un criminale e quando è fuori di galera fa da padre a Des, ma se scoprisse cosa suo nipote fa con sua madre sarebbe in grado di ucciderlo. Corpo tozzo, faccione tondo, testa rasata con appena un’ombra di capelli rossi cortissimi, torna a casa giusto mentre Des sta scrivendo la sua lettera e si appoggia alla porta per lo sforzo di essere arrivato al trentatreesimo piano (l’ascensore non funziona mai) con due dozzine di lattine di birra in braccio. Chiede al nipote come mai ha una penna in mano e che cosa sta scrivendo. Vuole leggere, ma Des trova velocemente una scusa. Dichiara che sta scrivendo una poesia intitolata “La regina delle fate” e come risposta funziona, perché lo zio perde interesse e lo dichiara un caso disperato. Nel frattempo gli chiede: “Sai il tipo che ho massacrato di botte al pub venerdì scorso? Mi ha denunciato!”...

Che personaggio strano questo Lionel Asbo! Ma non sono da meno nemmeno tutti quelli che lo circondano, anzi, la prima cosa che si nota è che proprio tutti sono particolarmente precoci, in qualsiasi tipo di esperienza. Lionel poi, a diciotto anni (quindi non appena maggiorenne, anche se di acqua ne era passata davvero tanta sotto i ponti!) assume il cognome di Asbo, rinunciando al suo Pepperdine, ma solo perché lo sente in carcere, è acronimo di Anti-Social Behaviour Order, cioè Avviso di pericolosità sociale. Ma per Lionel è veloce, immediato, semplice e poi gli piace! Si fa accompagnare nelle sue bravate dai suoi pitbull, un po’ psicopatici come lui, che in previsione di notti brave nutre a tabasco e birre e che sono pericolosi come è pericoloso Lionel, perché reagisce in maniera sconsiderata a qualsiasi provocazione. Il sottotitolo del libro, Lo stato dell’Inghilterra, la dice lunga sul tipo di background che l’autore racconta e sulla periferia di Londra delle grandi città inglesi. Lionel diventa pure ricco, senza condividere una sterlina con i numerosi fratelli né tantomeno con il nipote, deludente, secondo il suo modo di vedere le cose, perché ha proseguito negli studi e nell’essere un bravo ragazzo (lo studio è il viatico per una vita da cittadino modello). No, proprio i bravi ragazzi a Lionel non piacciono. Per tutta la sua vita, incolpando sua madre, ha sempre avuto anche problemi con le donne. Un quadretto che spesso fa sorridere, ma fa anche rabbia per un tipo di reazioni alla vita davvero fuori da ogni logica, tanto da non preoccuparsi di mettere in pericolo anche le persone a cui dice di voler bene (forse perché non sa davvero cosa significa voler bene). E alla fine il dubbio resta: la madre l’avrà uccisa lui?