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L’isola dei fiori di carta

L’isola dei fiori di carta

Estate 1968. Clara ha sedici anni, sull’isola è appena arrivato il cinema, lei in silenzio partorisce la figlia Rossella aiutata da Maria, subito dopo si lava, si mette il rossetto e raggiunge la piazza. Seduta davanti a quel telo bianco, magico, dimentica e si dimentica, perdendosi dietro ai volti degli attori, belli come Beppe che ha lo stesso sorriso di Rhett, in compagnia del quale nove mesi prima, durante la proiezione di Via col vento, ha concepito Rossella. Beppe poi se n’è andato, incurante delle sue lacrime. Clara non ha mai avuto un padre o una madre che avrebbero potuto in qualche modo crescerla, è selvatica, muta e sorda, per tutti la scema del villaggio. Solo Maria è il suo punto fermo e lo diventa anche per Rossella, che la mette nella cesta insieme al suo Gino e non le fa mancare cibo, storie e un abbraccio tiepido in cui rifugiarsi quando la giovane madre è troppo ubriaca per occuparsi di lei. Rossella cresce insieme alle gemelle e a Gino: quando la casa di Clara è troppo fredda, quando ha fame, quando è sola, le basta attraversare la strada e entrare in quel mondo familiare, accogliente per recuperare le forze e tornare in quella tana che chiama casa. Clara però è brava a fare i fiori, fiori di carta così perfetti che pare profumino, così reali che ingannano gli insetti, che ronzano intorno confusi di non trovarci il nettare. Quei fiori sono il sostentamento di quella famiglia monoparentale, ogni mercoledì Clara piena di gioia riempie il cesto con i suoi fiori e raggiunge la bottega...

Seconda edizione de L'isola dei fiori di carta di Carla Marcone, romanzo corale al femminile nel quale l’autrice tratteggia con maestria le personalità di tanti e difformi personaggi dalle storie complicate, quasi inverosimili e tra loro intrecciate, che restano impigliate nel cuore del lettore. “La vita non è una favola e io non voglio imbrogliarvi”, dice Maria ai bambini, a cui racconta storie per educarli. In queste pagine sono rappresentate tante sfumature del cuore umano, si scopre quanto l’apparenza può ingannare e la verità della saggezza popolare salvare, oltre ai mille modi in cui può manifestarsi l’inquietudine delle anime. Pagine che raccontano con intensità e delicatezza atmosfere da sogno o da incubo, spesso terribilmente spaventose per quanto reali. Lo stile narrativo è originale, vi si riconosce il tratto distintivo dell’autrice, quel mescolare con sapienza prosa e poesia, seguendo un ritmo ricercato eppure che richiama gli istinti primordiali, che fa palpitare i cuori e carica di emozioni. Pagine che sono una sorta di percorso di purificazione a ritroso, un ciclo infinito di morti e rinascite, che solo alla fine rivelano i segreti e i significati di ogni personaggio e ne illuminano le verità profonde. “Qualunque cosa ci porge la vita di straordinario o di terrificante, è sempre seguita da un istante di immobile stupore”, scrive Carla Marcone, e lei ci racconta proprio quell’istante, incastonandolo nel blu del mare, nel grigio del vento, nel giallo carico del Mare Nostrum.