
Otto galloni – quindi all’incirca trenta litri – di acqua distillata, quattro bottiglie di vodka (che, si sa, un po’ di alcol fa sempre bene per creare la giusta atmosfera) e dodici sporte ricolme di generi alimentari, non soltanto freschi: sono queste le provviste che hanno deciso di portare con loro in vista del viaggio che li condurrà sull’isola e che occorreranno loro per la permanenza su quel francobollo di terra in mezzo allo splendore scintillante, cangiante e smeraldino dell’oceano. Non le consumeranno certo durante la traversata, anche perché sette miglia si coprono in un battibaleno: eppure basta poco per avere l’impressione di essere realmente in un altro mondo, in una dimensione del tutto differente. Non vedono letteralmente l’ora di passare una settimana lontano da Internet, dai servizi satellitari e da tutte le tossine autoinflitte a noi stessi dalla contemporaneità in un’arida solitudine resa canora da centinaia di specie di uccelli, alcuni molto rari: di poco più di sette chilometri quadrati di area totale, quasi due parti su tre sono una riserva naturale. L’imprevisto, però, è in agguato…
Il silenzio può essere una risorsa, una cappa, una necessità, una costrizione, un desiderio: il silenzio è il grande e principale protagonista di questo volume agile e coinvolgente, scritto con prosa lirica e accattivante, nel quale Laura Valeri, italiana trasferitasi in America con la famiglia sin dalla più tenera età, accademica, autrice di racconti, saggi, testi narrativi, traduzioni delle opere del prozio Diego Valeri, a sua volta traduttore e accademico oltre che poeta, nonché fondatrice e direttrice di una prestigiosa rivista letteraria cui ha dato vita assieme ad alcuni colleghi della Georgia Southern University di Savannah, la città di Forrest Gump, dove lei insegna scrittura creativa. Dog Island è infatti un brandello di terra per lo più incontaminato nonostante si trovi a sole sette miglia di distanza da Carrabelle: Florida, golfo del Messico, acque verdeazzurre, uragani ricorrenti, nessun negozio, internet che c’è e soprattutto non c’è, pochi residenti e una scrittrice americana che assieme al suo compagno fotografo vuole lasciarsi alle spalle le proterve derive del sogno americano e ritrovare una relazione più autentica col mondo circostante, che è il tema fondamentale di questa profonda e variegata riflessione sulla condizione umana che Laura Valeri conduce con abile agilità.