
Non puoi essere di buon umore se hai un sindaco rampante, appena insediato, che ti soffia sul collo ma non conosce nulla del sistema giudiziario e il cadavere di una giovane donna sul marciapiede di South Main Street. Per l’ispettore Balzic è un gennaio da dimenticare. Il primo cittadino di Rocksburg Kenny Strohn, lo STROHNchiamo il degrado della città della campagna elettorale, lo rimbrotta continuamente per i suoi modi spiccioli e “immorali” di lavorare, mentre le indagini sull’omicidio non decollano. Chi è la ragazza uccisa? Ha a che fare con due furti non denunciati in appartamenti lussuosi di proprietà di Thurman Burns, un abile trafficante di droga? Al poliziotto non resta altro che lasciarsi andare ai fumi alcolici nel bar di Muscotti per schiarirsi le idee e sperare di trovare un informatore o qualche malavitoso disposto a “cantare”. Potrebbe essere il reverendo Rufee, un nero che combina sermoni al “verbo di dadi e mazzi di carte” e vende stupefacenti in un locale di dubbia fama conosciuto come la Tana dell’Avvoltoio. Il predicatore conosce tutti quelli del “giro” e sa che tra questi vi sono anche alcuni agenti della narcotici, guidati dal violento Michael Franks, che rubano massicce quantità della roba sequestrata. Snellimenti corroborati da strane voci che corrono all’Agenzia Federale Antidroga. I mesi passano ma l’identità della vittima di South Main Street è ancora sconosciuta…
È tutta una questione di metodo. Quello politico e normativo del sindaco Strohn, dove a contare è l’immagine, e quello pragmatico ed eterodosso di Balzic, che usa mezzi non sempre conformi alla legge. Il capo della polizia di Rocksburg sa bene che, se vuoi ottenere un po’ di giustizia, devi porti sullo stesso piano amorale e malvagio della criminalità, accettando compromessi e facendo favori indigeribili. La natura disonesta e corrotta dell’uomo è al centro de Lo scambio imperfetto di K. C. Constantine, autore cult in America e ora finalmente pubblicato anche da noi grazie alla casa editrice Carbonio. La società è una giungla nella quale virtù e vizio si confondono in un grigio uniforme senza più essere in grado di distinguere l’una dall’altro, dove si rischia di essere ingannati senza nemmeno accorgersene. In uno stile hard boiled essenziale, fatto di dialoghi asciutti e diretti, è descritta una realtà economicamente depressa, nella quale il crimine è una scelta alla disoccupazione dilagante e l’appartenenza etnica – bianchi, neri, ebrei, immigrati europei – un’orgogliosa ostentazione d’identità. Nella cittadina di Rocksburg, a ridosso di Pittsburgh, ogni azione umana è determinata, come suggerito dal titolo, dallo “scambio”, un do ut des ambiguo e pericoloso, ma unico espediente per andare avanti e raggiungere, forse, qualche risultato. Con il vino, è la sola speranza che hai “per rendere il mondo un po’ più sopportabile”, come ha da tempo ormai compreso l’antieroe Balzic.