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L’oro degli ebrei

L’oro degli ebrei

Venerdì 19 maggio 1944, Basilea. Agnès fa la segretaria presso una banca svizzera denominata Privat Credit-Anstalt. L’orrore che di sfuggita ha sentito quel giorno è più forte di qualsiasi paura o della voglia di lasciare perdere tutto e di fuggire via. Anche perché essere sorprese a rovistare nel cestino del proprio capo la porterebbe dritta a un’incriminazione o peggio, dato che quella sembra essere gente che non scherza assolutamente. Recupera a uno a uno i ritagli che il direttore ha tentato di fare sparire, riconoscibili per via della carta gialla, e li mette tutti in una busta che nasconde sotto la camicetta. Ora a chi può far arrivare quelle informazioni vitali e segrete? Le viene in mente uno dei suoi romanzi preferiti, Il potere e la gloria di Graham Greene, in cui un prete, braccato da un poliziotto, si fa uccidere pur di non rivelare un segreto ascoltato in confessionale. Per far arrivare queste informazioni sensibili agli americani decide quindi di rivelare tutto a un prete cattolico durante una confessione, ma non a Basilea bensì a Zurigo, dove ha sede il Consolato americano appunto. La soffiata riguarda un trasferimento di ben due tonnellate di lingotti d’oro da parte della Reichsbank nella persona di Martin Bauer alla Privat Credit- Anstalt, il cui direttore Hans Keller ha richiesto una commissione del cinque percento. Martin Bauer non ha per nulla l’aria di un bancario quanto più di un gerarca delle SS e quell’oro è certamente quello sottratto agli ebrei sulla soglia delle camere a gas...

Gianfranco Manes è stato professore ordinario di Elettronica alle università di Firenze e di Perugia ed è un grande appassionato di Seconda Guerra Mondiale. Il suo primo romanzo è stato La variabile nascosta che ha vinto il premio letterario Un mare di libri. Pubblica ora questo suo secondo romanzo, ambientandolo anch’esso durante il secondo conflitto mondiale. Questo romanzo di spionaggio con tanta azione molto ben costruito ci porta all’interno del mondo dei sopravvissuti dell’Olocausto e della rete di intrighi che hanno caratterizzato soprattutto la fine della guerra. Alla base della storia c’è la connivenza tra la Germania del Reich e alcuni istituti di credito svizzeri per spartirsi l’oro saccheggiato dai nazisti agli ebrei. Il tutto allo scopo di far sopravvivere il Terzo Reich in una nuova forma, nel cuore nascosto dell’Europa. Interessanti anche gli accenni allo scontro tra organizzazioni clandestine ebraiche e forze britanniche, alla vigilia della nascita di Israele. La narrazione sembra un avvincente costrutto dell’autore mentre è tutto meticolosamente e storicamente verificato, con fonti interamente consultabili sul sito web www.orodegliebrei.online.