
Livorno, novembre 1597. In città sta piovendo e il Comandante del porto, il geniale architetto e ingegnere Don Giovanni de’ Medici, figlio legittimo di Cosimo e Eleonora degli Albizi, è appena rientrato con la sua nave. Nella città toscana vige da qualche anno la Livornina, un provvedimento emanato dal suo fratellastro, il Granduca Ferdinando I, che concede privilegi e libertà a chi scelga Livorno come sede della propria attività commerciale annullando tasse, debiti, insolvenze, e consentendo libertà di culto. Don Giovanni ha saputo che si sta tramando contro la famiglia de’ Medici: non è ancora in possesso di tutte le informazioni che occorrono, ma appena giunto nella sua città fa convocare il suo capitano di giustizia per trasmettergli la notizia e incaricarlo di scoprire quanto più possibile circa il presunto complotto contro Ferdinando I e sulla morte sospetta di un marinaio inglese, collegata alle trame oscure. A Firenze intanto fervono gli ultimi preparativi per la rappresentazione de La Dafne, la prima opera del compositore Jacopo Peri su libretto di Ottavio Rinuccini, che Don Giovanni de’ Medici ha fatto allestire e che sarà l’occasione per i congiurati di attuare il loro piano…
L’oro dei Medici, il primo romanzo storico ma non la prima opera narrativa della prolifica autrice fiorentina Patrizia Debicke van der Noot - che ha pubblicato vari libri tradotti anche all’estero - ci trasporta alla fine del Cinquecento nel Granducato di Toscana, dove si vuole attentare all’immenso tesoro della famiglia dei Medici. Benché il complotto della trama costituisca il pretesto per un giallo internazionale carico di tensione e con tanto di colpo di scena finale, in realtà è più corretto definire il libro un romanzo d’avventura. Infatti il racconto ben congegnato degli intrighi e degli amori che popolano la corte medicea, la descrizione accurata delle vesti e dei sontuosi banchetti dalle innumerevoli portate, e soprattutto la narrazione sapiente di battaglie navali tra fiorentini e spagnoli, francesi, inglesi, rappresentano senz’altro il secondo maggiore pregio del libro. Il primo, è di rievocare personaggi realmente esistiti come il grande Don Giovanni de’ Medici, e di farli rivivere con tutta la loro modernità anche a secoli di distanza.
L’oro dei Medici, il primo romanzo storico ma non la prima opera narrativa della prolifica autrice fiorentina Patrizia Debicke van der Noot - che ha pubblicato vari libri tradotti anche all’estero - ci trasporta alla fine del Cinquecento nel Granducato di Toscana, dove si vuole attentare all’immenso tesoro della famiglia dei Medici. Benché il complotto della trama costituisca il pretesto per un giallo internazionale carico di tensione e con tanto di colpo di scena finale, in realtà è più corretto definire il libro un romanzo d’avventura. Infatti il racconto ben congegnato degli intrighi e degli amori che popolano la corte medicea, la descrizione accurata delle vesti e dei sontuosi banchetti dalle innumerevoli portate, e soprattutto la narrazione sapiente di battaglie navali tra fiorentini e spagnoli, francesi, inglesi, rappresentano senz’altro il secondo maggiore pregio del libro. Il primo, è di rievocare personaggi realmente esistiti come il grande Don Giovanni de’ Medici, e di farli rivivere con tutta la loro modernità anche a secoli di distanza.