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Lucertole

Lucertole

Elena Castaño è una giovane anestesista che ha lasciato la propria facoltosa famiglia in Messico per trasferirsi in Europa dopo aver sposato a Las Vegas Klaas, un promettente imprenditore tedesco conosciuto a San Francisco. I due avevano prima trascorso del tempo a Berlino, per poi trasferirsi a Barcellona. Qui Elena lavora all’Hospital dels Petits e al Mount Sinai come anestesista, una delle “lucertole”, come si chiamano gli addetti ai lavori tra di loro, a causa della loro divisa verde e del loro lavoro principalmente svolto in luoghi sotterranei, lontano dagli occhi della gente comune. Al settimo mese di gravidanza, il dottor David Botticelli, un chirurgo italiano naturalizzato catalano, dopo averla raccomandata al primario romano, le suggerisce di candidarsi per avere la possibilità di prender parte al progetto ECMO, l’Ossigenazione extracorporea a membrana, una tecnica con decenni di storia ma che conta ancora molti detrattori. In Spagna questo sistema di supporto polmonare e cardiaco per pazienti i cui organi sono molto danneggiati non è quasi praticato, e dopo due anni di formazione a Roma, Elena diventerebbe quindi l’unica specialista in grado di formare i colleghi spagnoli a riguardo. Ma oltre alle belle notizie, Elena si troverà ad affrontare molti casi che la colpiranno nel profondo…

Laura Minguell Del Lungo è una giovane romana laureata e specializzata in Anestesia e Rianimazione presso l’Università Cattolica di Roma. Lucertole, il suo primo romanzo, è una storia ricca di emozioni ed episodi che colpiscono nel profondo. In un ospedale i pazienti possono sembrare dei numeri, chiamati in base al letto in cui giacciono oppure in base alla malattia che hanno. Ma in questo romanzo si evidenzia anche ciò che sta dietro, la storia personale e privata dei pazienti, insieme alle loro paure, sensazioni e tutto il carico emotivo che si portano dentro, specialmente quando si trovano in situazioni inaspettate, o strazianti, o entrambe le cose. Gli anestesisti vengono chiamati “lucertole”, si muovono tra i corridoi degli ospedali, spesso sotterranei, in modo silenzioso e rapido, per riuscire ad arrivare a tutti i pazienti, sempre con la loro immancabile divisa verde addosso. Sono persone pratiche, istintive e spesso di poche parole, che si informano nei minimi dettagli della storia clinica dei pazienti, vogliono sapere anche ciò che potrebbe sembrare insignificante. Sono poco visibili, ma di fondamentale importanza. Come le lucertole che, silenziose, vengono notate in tanti altri episodi del romanzo.