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Lucky break

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Leon ha 13 anni, una sorella che studia moda, un padre incline piuttosto a scherzare che a parlare sul serio e una madre fondatrice del Comitato di quartiere per la sicurezza stradale. Questa è la sua famiglia, ora. Niente di simile a quella che era prima che accadesse quel che è successo. Dei due, Leon era sempre stato quello più tranquillo, la spalla disciplinata di suo fratello, il gemello meno brillante, ma necessario a dare risalto a Lenny. Non passava giorno che Lenny non avesse il sorriso. Lo ammirava, era fiero di lui e dei suoi salti all′indietro da fermo, della sua immaginazione spaziale; non c′era niente di vero in quello che avevano detto il preside, i professori, il vicario: Lenny non era ben educato e non andava bene a scuola, era molto meglio. Ma ormai Leon ha fatto l′abitudine a quella speciale forma di imbarazzo che le persone riservano ai sopravvissuti, che mette in bocca parole di circostanza o lascia muti del tutto. Meglio così. Intanto a lui manca Lenny, da impazzire, non avrebbe voglia di parlare con nessun altro. Finché a scuola fa il suo ingresso Arnold. A dire il vero, parlare con Arnold richiede grande abilità. Non gli si può dire, per esempio: come butta, o torno subito, o ti massacro alla Xbox. Perché Arnold prende tutto sul serio, alla lettera. Non riesce a capire l′ironia e i modi di dire, però dice esattamente quello che pensa. Come mancava tutto questo a Leon! Almeno quanto mancava ad Arnold...

Definire questo libro una storia di amicizia – che non è poco, né cosa semplice da scrivere bene – è riduttivo come chiamare casa d′estate una casetta in giardino. Leon prova a spiegare ad Arnold che quello è solo un nome, che non vuol dire che si può usare solo d′estate. “ Allora perché chiamarla casa estiva? Perché non chiamarla casa-in-giardino, o casa-per-tutto-l′anno? ”. È lì che i due ragazzini si nascondono la sera che Arnold ha deciso di passare il week end insieme al suo nuovo compagno di scuola (perché ancora una volta ha preso il suo invito alla lettera). Leon non sa come dire a sua madre che c’è un ospite, per giunta un po′ strano. La mamma di Leon infatti ha l′abitudine di approvare, per sicurezza, solo gli amici che hanno genitori deliziosi o che vengono da una buona famiglia. “Non ho mai capito perché gli adulti giudichino i ragazzi in base ai loro genitori. Roscoe James era il detentore assoluto del titolo di “ragazzo più stronzo dell′anno”, eppure entrambi i suoi genitori erano magistrati. Keira Richardson, al contrario, era la ragazza più gentile che si potesse sperare di incontrare. Ma suo padre era in prigione per furto d′auto”. A volte gli adulti sono paralizzati dalla paura, ecco come stanno le cose. A questo servono i piani salva famiglia, dopotutto. Anche se portano con sé avventure rocambolesche e imprevisti, come un accidentale tentativo di rapina in banca. Originale, onesto, ben scritto, in straordinario equilibrio tra il dramma e l′ironia.