
Ellie Haworth si fa strada attraverso il bar e raggiunge gli amici. Abbandona la borsa a terra non prima, però, di averne preso il telefonino, che appoggia sul tavolo davanti a sé. Gli altri sono già brilli – le risate accese, il gesticolare esagerato e le bottiglie vuote sul tavolo non mentono – e lei, come al solito, è arrivata in ritardo. Doveva concludere l’intervista alla moglie tradita di un parlamentare, per la prossima edizione di “The Nation”, il giornale per cui lavora. Deve cercare di non sbagliare un colpo, perché ultimamente Melissa, la caporedattrice di Cultura e Società, le ha fatto notare che i suoi lavori hanno perso un po’ dell’antico smalto ed occorre che si impegni in maniera più seria, affinché i suoi articoli siano appassionanti come tempo prima. La sua testa però è altrove e anche ora, seduta al tavolo con gli amici di sempre, sta cercando di decifrare l’ultimo messaggio ricevuto da John, di cui è amante, che l’ha salutata con un ambiguo “A poi”. Quella frase significa tutto e il contrario di tutto e in realtà quello che Ellie vorrebbe più di ogni cosa è che John le inviasse un nuovo messaggio o, meglio ancora, la sorprendesse palesandosi in carne e ossa. È davvero un periodo un po’ complicato per la giovane giornalista: vestire i panni dell’amante sta diventando sempre più faticoso e al lavoro – “The Nation” sta traslocando e ogni ufficio, compreso l’archivio, è stato spogliato – uno degli archivisti ha fatto notare a Melissa che ci sono vecchi schedari che non vengono consultati da anni. Perciò la caporedattrice ha pensato di affidare a Ellie un nuovo incarico: desidera un articolo sulle pagine femminili degli anni Sessanta. Come sono cambiate la mentalità, la moda, le preoccupazioni delle donne. E l’archivio rappresenterà una ricca fonte da cui attingere interessanti informazioni…
“Certi amori non finiscono; fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Proprio così, come l’amore cantato da Antonello Venditti, anche quello travagliato e profondo tra due dei protagonisti del romanzo di Jojo Moyes – scrittrice, sceneggiatrice e giornalista inglese, due volte vincitrice del premio Romantic Novel of the Year Award da parte della Romantic Novelists’ Association – è costretto a perdersi e a rimanere a lungo nascosto nei cuori di chi non è in grado di viverlo alla luce del sole, per poi esplodere, finalmente, in tutta la sua potenza. È una storia travolgente quella che la Moyes offre ai suoi lettori, una vicenda che ha inizio quando una giovane giornalista londinese – piuttosto in crisi e meno affamata del solito di notizie, perché troppo impegnata a fingere di star bene nel complicato ruolo, che il destino le ha assegnato ultimamente, di amante di un uomo sposato, che difficilmente rinuncerà alla famiglia per lei – trova, rovistando negli archivi della testata per cui lavora, alcune lettere d’amore, indirizzate a una casella postale, che raccontano di una passione profonda ma tormentata. La giovane comincia allora una ricerca che la aiuterà pian piano a rimettere insieme le tessere di un mosaico sepolto dalle pieghe del tempo, ma che non vede l’ora di essere disvelato. La vicenda che tanto affascina la giornalista risale agli anni Sessanta dello scorso secolo e ha come protagonista una giovane moglie che trova il coraggio, ormai incapace di recitare ad oltranza un ruolo che altri hanno scelto per lei e che la allontana dalla felicità, di lasciarsi travolgere dall’amore vero e dalla passione, di vivere appieno le proprie emozioni e di rimanere comunque fedele ad un sentimento che la porrà di fronte a rinunce, delusioni e mancanze. Un intreccio nient’affatto mieloso e ben congegnato – anche se la storia fatica a decollare e il primo centinaio di pagine risulta lento e, a volte, un po’ confuso – tra complesse storie d’amore presenti e passate, che hanno come denominatore comune il coraggio di ascoltarsi e la forza di scegliere affidandosi esclusivamente alle ragioni del cuore. Un libro decisamente gradevole, per il quale è già arrivato su Netflix l’adattamento cinematografico, con un cast di tutto rispetto – Shailene Woodley, Felicity Jones, Joe Alwyn, Callum Turner e Nabhaan Rizwan – e la sceneggiatura di Nick Payne ed Esta Spalding.