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L’ultima stanza di Napoleone - Memorie di Sant’Elena

L’ultima stanza di Napoleone - Memorie di Sant’Elena

Nell’ultima stanza della residenza dell’isola di Sant’Elena in cui Napoleone dimorava da esiliato, la campanella mattutina suonava tra le cinque e le sei. Un valletto di camera si occupava di aprire le persiane e le finestre. Se le condizioni del tempo erano buone, l’ex imperatore francese usciva in giardino con la veste da camera e in pantofole per passeggiare fino all’ora di pranzo in compagnia del fidato conte di Montholon, che era stato suo generale ed ambasciatore e che ora condivideva con lui l’esilio. Il tempo brumoso, purtroppo assai frequente, suscitava in lui, invece, un pessimo umore. In tali circostanze egli trascorreva le ore mattutine allungato sul canapè della stanza leggendo libri o giornali, scrivendo e conversando sempre con Montholon. Talvolta i due ingannavano il tempo pomeridiano giocando anche a scacchi. Dopo aver consumato la cena, erano soliti poi effettuare una breve passeggiata in giardino. Tali consuetudini venivano inframezzate in occasione di visite del resto non infrequenti, ma anche dalla decisione di uscire per passeggiare a cavallo. E comunque le ore notturne dedicate effettivamente al sonno erano esigue, in quanto Napoleone amava leggere o invitare gli ufficiali che lo avevano seguito sull’isola a chiacchierare anche fino a molto tardi. Il periodo dell’esilio in quella sperduta isola costituì per lui un’occasione per rievocare gli episodi di una vita intensa, per dedicarsi alla passione letteraria, ma anche e non poco per discendere negli abissi profondi del proprio animo e riflettere a lungo su se stesso...

L’ultima stanza di Napoleone. Memorie di Sant’Elena è il titolo suggestivo del nuovo saggio dell’insigne storico, docente universitario all’ateneo L’Orientale di Napoli ed accademico dei lincei Luigi Mascilli Migliorini. Si tratta di un agile volumetto di poche pagine e di rapida lettura. Ma il lettore non s’inganni. L’autore, con una prosa tesa al limite delle possibilità evocative, ci regala la scoperta illuminante di lati della personalità e aspetti dell’ultima parte della vita dell’imperatore francese che catturano la nostra attenzione dalla prima all’ultima pagina. Un libro di storia, ma scritto con la cadenza lenta e fascinosa di un romanzo. Una rievocazione biografica senza virtuosismi esibiti o compiaciuti, con un controllo assoluto delle parole ma anche con un’asciuttezza che muove montagne emotive allorché egli ci consegna degli aspetti umani inediti e inattesi di un personaggio storico sul quale pur tuttavia sono state erette montagne di libri. Questo saggio breve ma denso. Indaga infatti le declinazioni della parte finale di un’esistenza che meritava tale approfondimento per renderci completo il ritratto di un protagonista storico noto più per le imprese belliche che non per quelle intime. E se gli spazi di quel luogo sperduto nell’oceano apparivano fin qui angusti e lontani, al termine della lettura di questo libro ci allarga invece la prospettiva attraverso le riflessioni che tale luogo e condizione inducono nel personaggio e quindi anche in noi, descrivendone caratteristiche e implicazioni. Attingendo da esempi diversi, la riflessione di procede senza pregiudizi né ideologismi, rivelando la complessità di un fenomeno difficile da ridurre a un'interpretazione univoca e che informa giudizi storici. Un’esperienza avvincente che trasmette un vortice di emozioni, una lettura utile e imprescindibile.