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L’ultimo guerriero

L’ultimo guerriero

Il mondo di un tempo non esiste più. È finito in macerie a causa di una serie di terribili epidemie che ne hanno letteralmente sconquassato le fondamenta. Ora tra gli esseri umani semplicemente vige la legge del più forte. Una donna si trova all’interno della sua abitazione. Il cuore batte all’impazzata perché il suo peggior incubo si sta realizzando. La stanno venendo a prendere. Sente i colpi fuori dalla porta. La donna, gemendo e farfugliando parole incomprensibili, controlla che il paletto sia inserito nella porta. È tutto inutile comunque, perché sta per cedere sotto i colpi degli aggressori fuori. Nessun mobile, posizionato davanti alla porta, potrebbe resistere a una tale furia. Nascondersi come un animale impaurito è altrettanto inutile. Le voci fuori si fanno sempre più minacciose e lei sa benissimo cosa faranno una volta che riusciranno a entrare in casa: perquisiranno tutto da cima a fondo, saccheggeranno e alla fine distruggeranno tutto, dando fuoco alla casa. Dov’è Marco ora che dovrebbe proteggerla? La porta non rappresenta più una difesa sufficiente e così decide di spostarsi in cucina. Raggiunge anche il fucile, un Fabarm calibro 12 caricato a pallettoni. La porta cede e gli aggressori entrano come demoni...

Massimo Lugli esce dalla sua “comfort zone”, quella dei romanzi basati sui fatti di cronaca nera più celebri della storia d’Italia (in cui eccelle) e si cimenta in una distopia angosciante: il mondo è flagellato da continue epidemie e una profonda crisi economica. In questo scenario, l’umanità si è spaccata a metà, con i Regolari da una parte (ossia i ricchi), che possono continuare a vivere come prima della catastrofe, barricati nelle loro ville, e dall’altra gli Esclusi, i reietti condannati alla sopravvivenza nei boschi. Tra questi spicca il Giaguaro, un capo carismatico di un gruppo di esclusi che affronterà mille pericoli pur di salvare la sua gente. Quella del Giaguaro è anche la voce narrante del romanzo che, con continui salti temporali, illustrerà il mondo prima e dopo l’apocalisse. In questi flashback faremo la conoscenza di tanti personaggi comprimari tutti perfettamente tratteggiati e dalla grandissima personalità. Le scene descritte sono molto crude e caratterizzate da estrema violenza. La narrazione, nonostante sia ambientata in un futuro distopico, non è poi così lontana dalla realtà che l’umanità sta vivendo negli ultimissimi anni e quindi Lugli sembra voler offrire ai lettori una lezione su come evitare un simile destino. Un ennesimo centro per l’autore romano.