
Sul fondo sabbioso al largo del Mar Tirreno, avvolto dalle alghe e popolato da pesci e crostacei, c’è un sommergibile italiano della Seconda Guerra Mondiale, fiore all’occhiello della Regia Marina Italiana. Nel relitto ormai deformato che si è trasformato in una bara d’acciaio sono sepolti da oltre mezzo secolo cinquantasei marinai della gloriosa marina del Duce. Se non fosse arrivato per lui il momento di venire al mondo anche suo padre si sarebbe trovato fra quei morti ma la madre, bianca in volto, con le occhiaie del dolore, gli aveva chiesto di portarla in ospedale poiché aveva le doglie. Al posto del padre era salito sul sommergibile un compagno d’armi. Il sommergibile era stato silurato da una nave inglese ed erano morti tutti. L’Audace andato a picco, sventrato aveva salvato la vita al padre anche se, dopo qualche anno, di lui si persero le tracce quando li abbandonò entrambi. Non ha mai saputo se quella storia fosse vera o se sono solo invenzioni di una donna delusa. Lorenzo Della Starza lavora in un ufficio postale di Bagnoli. Da qualche tempo si è dato all’alcool, ma anche alla scrittura, nella speranza di poter scrivere un romanzo. Da dietro allo sportello osserva le mani che si spingono a consegnargli soldi e bollette da pagare, sa che le ossa di quegli arti sono segreti, incognite: in altre parole vita, una nave dei folli di cui non fa parte solo perché si trova dall’altra parte del vetro. Ogni giorno dopo pranzo va al cimitero, ormai ne conosce tutti gli “abitanti” ma si ferma sempre davanti alla tomba di un bambino di undici anni al quale sente di somigliare, rimanendo per quasi un’ora e parlando con lui, chiedendogli cosa avrebbe voluto fare da grande e sentendolo rispondere che avrebbe voluto fare il calciatore. Da qualche settimana si è deciso a frequentare un centro per alcolisti anonimi: seduti in cerchio, raccontano tutti le loro vite. Tra di loro c’è Maria Pesce, una donna che ha perduto un figlio ma non dice come...
L’uomo della posta è un romanzo che ci porta nelle profondità dell’umano esattamente come il sommergibile di cui l’autore parla in apertura. Il protagonista ha un dolore, un senso di colpa che lo porta all’alcool. Lorenzo della Starza racconta la vita dentro e fuori le sue sedute di terapia, fuori e dentro l’ufficio postale con tutti i personaggi che gravitano nella sua orbita con le loro piccinerie e i comportamenti a volte rivoltanti. L’incontro con Maria Pesce - donna misteriosa, gravata da un difficile lutto - verso la quale sente un forte richiamo, diventa topico ma anche l’interesse che sviluppa nei confronti di Bianca, la terapeuta e di Alfredo, un paziente schifoso e livoroso, sono il volano per rappresentare una casistica umana a volte patologica che, attraverso la voce del protagonista, espone al nostro sguardo di lettori tanta verità. Il nuovo romanzo di Nando Vitali - che, oltre ad essere autore prolifico è editor, docente di scrittura e lettura creativa, ma anche fondatore della rivista letteraria internazionale di narrativa e illustrazione “Achab”, che esplora in profondità la cultura contemporanea - perlustra i normalissimi orrori delle nostre vite medie e mediocri. Vite in cui a volte la realtà diventa un nemico da combattere e gli altri sono solo delle pedine di una guerra paranoide.