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Madame le Commissaire e la vendetta tardiva

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Isabelle scosta le coperte, si alza e si avvicina alla finestra. Fuori è ancora buio e il cielo è una coperta di stelle. Il mistral ha spazzato via ogni nube e la temperatura è calata di parecchi gradi. Le raffiche di vento fanno sbattere qualcosa contro il tetto e il rumore è esasperante. Isabelle rinuncia all’idea di riaddormentarsi. Infila una maglietta e una felpa, un paio di jeans, scarpe da ginnastica, esce di casa e, di corsa per gli stretti vicoli di Fragolin, arriva alla sua auto parcheggiata. Guida senza una precisa meta e si ritrova sulla strada per Saint Tropez. Poco prima della città, svolta in direzione sud sulla nazionale D93 e decide di arrivare fino alla baia di Pampelonne, dove potrà camminare a piedi nudi sulla sabbia, lasciare che il vento le schiarisca la mente e aspettare lì il sorgere del sole. Raggiunta la spiaggia in fondo a un sentiero, si ferma a osservare le creste spumeggianti del mare e l’alba che pian piano spunta all’orizzonte. Si toglie le scarpe, arrotola i pantaloni e cammina lungo il bagnasciuga, mentre le raffiche di vento sono talmente violente da renderle difficile mantenersi in equilibrio. Per fortuna il mal di testa è passato e anche la gamba sinistra, che spesso la infastidisce, non le duole. Passa davanti ad un piccolo chiosco abbandonato. Si siede su una panca di legno e guarda a est, verso il sole che si appresta a sorgere. È contenta di aver deciso di trasferirsi in quell’angolo di paradiso, dove leccarsi le ferite e cercare di trovare un nuovo equilibrio. Da pochi giorni le è stato confermato il suo nuovo incarico di Madame le commissaire, un ufficio di polizia con compiti speciali che lei è felice di dirigere, anche se si tratta di una retrocessione nella carriera. Non le importa affatto. Quello che le interessa è essere serena e riuscire a trovare un poco di pace. Si alza, scavalca una trave che delimita un tratto di spiaggia e si ferma di botto. Davanti a lei, sulla sabbia, un cadavere…

Seconda avventura per il commissario Isabelle Bonnet e il suo bizzarro assistente Jacobert Apollinaire Eustache. Pierre Martin, pseudonimo dietro cui si cela uno scrittore tedesco, ha già pubblicato in patria sei romanzi che hanno come protagonista la Bonnet affiancata dal suo improbabile e insostituibile assistente. I due sono diventati in Germania una coppia di spicco nel panorama del romanzo giallo e poliziesco. Il secondo volume del romanzo giallo provenzale vede Isabelle ormai ben inserita nella quotidianità della sua nuova residenza, il paesino nell’entroterra della Costa Azzurra dove ha trascorso la sua infanzia felice, prima che un maledetto incidente stradale uccidesse entrambi i genitori e imprimesse una svolta importante - la prima di una lunga serie - alla sua vita. Si tratta di una località che sembra un dipinto: boschi di querce e castagni, profumo di lavanda, vecchi amici e conoscenti cui far visita. Nel suo ufficio di Fragolin, la commissaria e il suo assistente si occupano di vecchi casi irrisolti della zona, cold case i cui fascicoli impolverati vengono nuovamente aperti per cercare di far luce sui misteri che nascondono. Ed è così che i due si imbattono in un omicidio, rimasto impunito per dieci anni, che ha preoccupanti similitudini con quello appena accaduto poco lontano da Fragolin. Inseguendo una verità molto più complessa di quanto sembri, la tenace Isabelle si muove su un palcoscenico fatto di panorami talmente belli da togliere il fiato ed entra in contatto con personaggi ora inquietanti e ora drammaticamente feriti, cercando di allineare le tessere di un mosaico alquanto contorto e di fare luce su una vicenda troppo a lungo ignorata. Tra un cadavere orrendamente mutilato e un misterioso testimone da proteggere, le giornate di Isabelle nella magica Provenza sono tutt’altro che tranquille e la spingono ad occuparsi di indagini dal ritmo serrato, che possono tuttavia essere condotte tra il profumo della lavanda e il buon cibo di una regione che vanta incantevoli scorci. Vicenda scorrevole e briosa; ritmo incalzante e interessanti colpi di scena, per una piacevole lettura d’evasione.