
Cristina Aurori, brillante investigatrice digitale, di andare a Milano per passare la notte di Capodanno non ha proprio alcuna voglia. È davvero obbligatorio fare qualcosa di originale - e costoso, soprattutto - per festeggiare la fine di un anno pieno di “mai una gioia” e l’inizio di un altro che sicuramente non sarà diverso? Per non parlare poi dell’ansia di non riuscire a trovare un vestito degno di essere visto alla festa di Cavalli. I fianchi larghi, la scarsa altezza e le maniglie dell’amore di certo non aiutano. Lei non è come Sabrina e Daniela. Loro sono così perfette. Loro non sono state mollate dal loro ex la notte di Natale via SMS, quale uomo sano di mente potrebbe mai anche solo pensare di lasciarsele sfuggire? Alla festa di Cavalli oltretutto è pieno di bei ragazzi che non se la filerebbero mai. Eppure qualche piccola particella del suo corpo è convinta che Mr. Sexy l’abbia notata. Lui, Michele Marini, avvocato nel settore amministrativo, sembra veramente interessato, ma Cristina nutre forti dubbi in proposito. Un po’ per la bambolina con cui lui sembrava essere in grande sintonia alla festa, un po’ perché quell’uomo è così sfuggente da farla dubitare persino di se stessa, tanto che non bastano le sue amiche a rassicurarla. La sua odiosa sindrome da flusso di coscienza non supervisionato è già partita: come può un uomo del genere essere attratto da lei?
Dopo la breve novella Mai dire mai, Lea Landucci, spumeggiante blogger, torna a contribuire alla scena chick-lit italiana con la sua seconda pubblicazione Mai una gioia - amori e altri inciampi. Qui l’autrice riesce a ricreare quell’atmosfera briosa che avevamo visto in Mai dire mai, arricchendola però di salutare imperfezione, perché Cristina è il tipo di protagonista che non sogni di essere perché, nel profondo, già lo sei. In un genere narrativo in cui è regola vedere le cose filare nel migliore dei modi, forse addirittura in modo un po’ troppo idilliaco, Cristina è una donna insicura, fragile e un po’ bambina, è una donna che commette gli stessi errori che potrebbe commettere ognuna di noi e si maledice per questo, andando però a ricoprire comunque il ruolo di eroina romantica che le compete. C’è tanta contaminazione di narrativa contemporanea femminile in Mai una gioia. Il romanzo tocca tematiche importanti, tematiche a volte lontane dal genere, come la depressione, la body positivity o i contrasti familiari, che - seppur comunque trattati con la solita leggerezza tipica del chick-lit - risultano una novità per chi è avvezzo al genere. Mai una gioia è dunque un romanzo inaspettato, allegro, tenero e genuino, che come la sua protagonista non solo riesce a ridere con te ma anche a far sorridere di sé.
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