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Mansfield Park

Mansfield Park

È una fortuna per una donna con una scarsa rendita riuscire a sposare un buon partito ed è quello che accade alla mite Miss Maria Ward di Huntingdon, che sposa Sir Thomas Bertram di Mansfield Park, contea di Northampton, un baronetto. Con un legame simile e un balzo avanti nella società britannica, la fortuna dovrebbe ricadere anche sul resto della famiglia Ward e in particolare sulle sorelle, ma si sa, non sempre le aspettative vengono soddisfatte. Così, le due Miss Ward rimaste diventano nel corso del tempo: Mrs Norris, moglie di un reverendo con un buon carattere e un basso reddito, tutto sommato utile a vivere serenamente, e Mrs Price, moglie di un tenente della guardia di marina, povero e poco sveglio. Il destino di Mrs Price, rispetto alle sorelle, declina sempre più nel corso degli anni, i loro rapporti si interrompono e la miseria si accompagna all’alcolismo del marito e alle continue gravidanze a cui è sottoposta. È la disperazione a spingere Frances a chiedere perdono e aiuto alle sorelle, proprio in prossimità del nono parto. Lord Bertram e Mrs Norris riescono grazie a buoni contatti a tracciare il sentiero che porterà il loro nipotino di dieci anni a seguire una buona strada, così da alleggerire le ansie di Frances per il primogenito, William. Ma che altro si può fare, a parte inviarle biancheria e denaro? Come dimostrare di essere i parenti più generosi e disponibili al mondo? Magari accogliere la secondogenita dei Price, una gracile bimba di nove anni e farla crescere e istruire in un ambiente migliore. Questo le permetterà di prepararsi a una vita decente e se saprà sfruttare le proprie opportunità, conquistare il marito giusto. I Bertram acconsentono ad accogliere la ragazzina a Mansfield Park e allevarla insieme alle loro due figlie. Certo, occorre fare in modo che la piccola Fanny non dimentichi mai da dove arriva, quale sia la sua classe sociale e la differenza tra lei e i quattro figli dei Bertram (che sono stati benedetti anche dalla nascita di due maschi). E i cugini, insieme al resto della famiglia, non cesseranno mai di ricordare all’infelice giovinetta quale sia il suo posto nel mondo...

“Ma sta di fatto che al mondo gli uomini in possesso di grandi fortune sono molto meno numerosi delle belle donne che li meriterebbero”. Attorno a questa asserzione ruota il romanzo, emblema delle dinamiche sociali e, in minor misura, sentimentali, dell’epoca georgiana in cui visse Jane Austen. Scritto in due anni e pubblicato nel 1814, tre anni prima che la Austen morisse a causa di quello che viene chiamato “morbo di Addison” (malattia dedotta dalla sintomatologia descritta nelle lettere, anche se analisi recenti hanno trovato tracce di arsenico nei resti, un avvelenamento involontario dovuto alla somministrazione costante di farmaci). Mansfield Park è il penultimo libro della Austen, seguiranno Emma e alcune pubblicazioni postume. Il libro mette in evidenza l’ipocrisia sociale delle classi alte e la smania delle giovani donne di procurarsi un marito benestante, unico scopo della loro giovinezza. La figura della giovane protagonista risulta un po’ opaca, priva di quel brio che ha caratterizzato personaggi ben più interessanti (pensiamo a Liz Bennet, per intenderci, o Emma). Fanny è timida, schiva, obbediente a qualunque desiderio delle tremende zie e anche se il cugino Edmund (il più piccolo dei maschi Bertram e pertanto destinato a prendere i voti) si dimostra gentile e protettivo nei suoi riguardi, lo fa in modo impositivo, plasmandone gusti e opinioni. La remissiva Fanny, abituata a obbedire e a nascondere qualunque desiderio personale, è comunque capace di dire no di fronte a un matrimonio non voluto e a resistere con caparbietà alle pressioni sociali e affettive, a costo di sfinirsi. È un’eroina paziente, virtuosa e femminile e, sia mai il contrario, tutte le sue attitudini e la predisposizione d’animo le faranno ottenere il matrimonio dei suoi sogni. L’opera ha ottenuto le immancabili trasposizioni cinematografiche. La più nota è il un film del 1999, girato nella prestigiosa residenza di Kirby Hall, nel Northamptonshire (set anche di altri film, come Canto di Natale, dello stesso anno). Nel 2007 è stato realizzato un film per la tv, pellicola che si inserisce in un progetto televisivo che prevedeva la messa in onda di film tratti dalle opere della Austen (The Jane Austen Season), ma che ha riscosso ben poco successo.