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Marcovaldo

Marcovaldo

Marcovaldo è un manovale che lavora alla SBAV. Carica e scarica pacchi e per arrotondare consegna a domicilio. Ha cinque figli e una moglie da sfamare e la situazione in cui versa non è delle migliori. La sua predisposizione a cogliere quanto di naturale v’è in una grigia e monotona città lo porta però a vivere avventure che difficilmente capiteranno agli altri. E così, per ogni stagione Marcovaldo vivrà una diversa avventura. Si parte dalla primavera: una mattina, mentre sta andando a lavoro con il tram, nota che alla base degli alberi sono spuntati dei simpatici funghi. A lavoro non può pensare ad altro. E così all’uscita si precipita a coglierli. Si accorge però di essere seguito. Chi sarà mai? Altro non è che uno spazzino con il suo stesso intento. Tornato a casa appagato per la scoperta, Marcovaldo non può far altro che indire una gara silenziosa con lo spazzino per il giorno dopo. Gara a cui anche i figli parteciperanno. E avrà un finale non scontato...

Perché Marcovaldo si interessa tanto alla natura quando vive in città? Perché non si lascia sbalordire dai colori artificiali delle insegne pubblicitarie o dei semafori? Perché invece vuole sempre cacciarsi nei guai, andando dietro una natura che nessuno calcola più? Italo Calvino è tra gli scrittori più ammirati e letti del Novecento italiano e lo ha sempre dimostrato, libro dopo libro. Dalle avventure di Pin ne Il sentiero dei nidi di ragno fino a Marcovaldo. Cosa accomuna tutti gli scritti pubblicati da questo celebre autore? La voglia di sentirsi bambini: in un periodo duro in cui l’Italia stava ancora leccandosi le ferite della guerra, leggendo Italo Calvino un italiano qualunque avrebbe ritrovato lo spirito di quando era spensierato e allegro. Dunque sì, una critica alla società che sta tentando di rendere grigio ogni angolo di città, un ecologismo che ha del profetico (il romanzo è del 1963) ma anche una voglia di rivalsa, di guardare tutto con occhi nuovi ma vecchi, giovani. Perché in fondo Marcovaldo questo è: un bambino non cresciuto, come tutti noi.