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Mare di dentro

Mare di dentro
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Enunciato ed enunciazione sembra dialoghino di continuo in un tempo che è quello del ricordo, ma anche quello dei moti del presente, delle riflessioni personali che vengono a situarsi in forma di poesia. Come in un duplice contesto di comunicazione: da un lato quello tra il microcosmo dell’uomo e l’immensa imperscrutabilità del mare, dall’altro quello tra il poeta e noi, che partecipiamo in egual misura dell’evento artistico e del fatto esistenziale facendoli entrambi nostri. Avvolta nell’immobilità di una luce atemporale, la superficie desueta e irriducibilmente complessa del mare smussa ogni variazione e sfuma la nettezza dei contorni, dando vita ad un mistero il cui sigillo risulta infrangibile ad ogni tentativo di scomposizione e di analisi. E pur tuttavia lo sguardo interrogativo del poeta non si stanca di braccarlo, nel groviglio di in una serie molteplice di echi e di rimandi, alla ricerca ossessiva di un varco comunque possibile…
Le poesie che hanno dato vita alla raccolta Mare di dentro sono il sunto di un percorso interiore assai intenso che Alberto Toni, protagonista di una carriera poetica lunga, prolifica e impreziosita dal prestigioso riconoscimento di ambiti premi, rivela di aver compiuto in tutta la sua problematicità. Si tratta di poesie che nascono da un intreccio introspettivo, direi particolare, che sembrano uscire dal diario intimo di un uomo incline alla meditazione cupa e metafisica, che non disdegna tanto la divagazione e il richiamo al mito omerico, quanto il ricorso ad una simbologia ben accentuata che rafforza la comunicatività dei versi. I suoi componimenti non si sottopongono a nessuna struttura poetica di tipo tradizionale, cimentandosi piuttosto con un linguaggio che, proprio per quel suo sospingersi fino ai margini dell’insondabile, diviene antitesi dell’oggetto sfuggente che intende descrivere. In una rete avvolgente di allusioni e dilatazioni semantiche, che inducono nel lettore il senso di un’angoscia sospesa e necessaria.