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Margherita

Margherita

È inizio giugno, ma sembra già estate piena. Giovanni si trova nel parco del suo piccolo paese quando sente per la prima volta la voce di Margherita. Lei è da sola e sta studiando. Lui è con il suo cane, Charlie. Mentre Giovanni è indeciso se provare a parlarle o meno, Margherita le si avvicina: Charlie si era allontanato e lei ha pensato di avvertirlo. Per fortuna basta un fischio per farlo tornare. Cominciano così a parlare: qualche convenevole, poche parole, ma sufficienti perché dentro Giovanni si scateni qualcosa. Si incontrano di nuovo al parco dopo tre giorni e lui scopre che Margherita studia archeologia a Siena e che i suoi genitori sono separati. Tornato a casa, Giovanni pensa di essere innamorato. Non ne parla ancora con la madre, né con Marco, il suo migliore amico, con cui vedrà la sera. Marco studia giurisprudenza, ma non è felice. Innamorato del cinema, vorrebbe intraprendere una carriera universitaria allineata alla sua passione più grande, ed è quello che comunica a Giovanni. Lo scoglio più grande sono i suoi genitori: avendo perso un fratello più piccolo, sente di non volerli deluderli, cambiando i progetti che loro hanno fatto per lui, ma non può continuare così. Li affronterà. Nel frattempo Margherita non si fa più vedere al parco, Marco viene cacciato dai genitori e si trasferisce a Milano e le giornate di Giovanni si fanno vuote e buie. Passa quasi un anno. Marco torna a casa per le vacanze e Giovanni gli parla finalmente di Margherita: crede di amarla, anche se si sono parlati poco e molto tempo prima. Senza esitare, Marco gli dice che sarebbero andati a cercarla a Siena, e così si mettono in viaggio…

Romanzo di esordio di Simone Santi Amantini, Margherita è una storia che ci regala dolcezza e ci strappa qualche lacrima. Giovanni all’apparenza è un ragazzo come gli altri, ma un passato oscuro rende buio il suo presente, e a volte quel buio si impossessa di lui completamente, rendendolo cieco alle cose più luminose: l’amore, l’affetto degli amici e la fede. La storia di Giovanni è una storia di buio e di luce. Di ricerca di un semplice bagliore. Lui la luce la trova in tante cose, ma soprattutto in Margherita, il primo amore. Lei arriva inaspettatamente, lui la accoglie come si possono accogliere tutte le cose belle, ma il cervello di Giovanni segue una sua logica ed è il cuore alla fine a rimetterci. Un libro tenero, una scrittura che sente dell’inesperienza dell’autore, ma che sa catturare. Nonostante lo svolgimento della storia nel complesso pecchi di un eccesso di psicologismo del protagonista, l’impianto della trama è solido e riesce a sostenere le lunghe pagine di riflessioni intime del personaggio principale. La storia di Giovanni e degli altri personaggi indaga tematiche profonde, come la disabilità, la ricerca della propria strada, la violenza famigliare e la fede: quest’ultima ha un peso particolare nell’intera vicenda, dato che Giovanni vive una conversione che lo porterà a dare un significato a quello che gli è accaduto e che lo aiuterà ad affrontare tutto il resto con la consapevolezza che l’unica luce che deve abbracciare è quella divina, perché è quella che poi irradia calore e luminosità a tutto il resto. In questo modo, anche Margherita e la relazione con lei acquisisce tutta un'altra sostanza, laddove le ferite del passato di lui erano arrivate a contaminare anche la cosa più bella che gli fosse capitata di incontrare.