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Margherita e Margherita

Margherita e Margherita

Stesso nome, Margherita, stessa età, 12 anni, stessa casa, nella stessa via, che però ha nomi diversi. Perché la prima Margherita vive nel 1910, l’altra nel 2010. Una mattina di maggio, entrambe sono a casa ad annoiarsi. L’una perché costretta a ricamare, con quel sole fuori, perché non si addice ad una signorina come lei giocare all’aperto; l’altra perché in vacanza da scuola, con tutti i suoi amici lontani. Quando la domestica si allontana, la Margherita che vive nel 1910 si affaccia alla finestra, poi di soppiatto esce dalla stanza e va in soffitta a curiosare; quando sua madre esce per andare a lavorare, la Margherita che vive nel 2010 guarda un po’ di tv, prova a leggere qualcosa, poi insegue il gatto in soffitta. Entrambe curiosano un po’ e poi trovano un baule; ci entrano dentro e trovano un vestito bordeaux. Lo indossano tutte contente, ma il baule si chiude sopra loro. Clac! Buio. Dal baule riescono ad uscire, ma si ritrovano catapultate l’una nel mondo dell’altra, anzi l’una nel secolo dell’altra...

Una graphic novel del celebre autore francese Vincent Cuvellier, che vanta, tra i suoi successi, La zuppa dell’orco e Il grande cane rosso. Questa volta Cuvellier affronta il tema del ruolo della donna in epoche diverse, precisamente nel secolo scorso e in quello attuale. Sapientemente illustrato da Pascal Gindre, in arte Robin, che divide le pagine lunghe e strette in due: sopra il 1910, sotto il 2010. I due secoli sono contraddistinti anche dalla differenza cromatica: in alto prevale il giallo ocra, in basso il grigio platino. Sopra e sotto, però, spicca il bordeaux del vestito che macchia qua e là tutti i fumetti. Le Temps des Marguerite è il titolo originale del libro uscito nel 2009 e raccomandato dal Ministero dell’Istruzione Francese per il suo valore narrativo. Viene tradotto, nell’anno scolastico 2016-2017, dai ragazzi della Terza C della Sezione Internazionale di Francese Esebac del Liceo Luigi Galvani di Bologna. È anche il titolo del film di Pierre Coré del 2015, che per tradurlo in pellicola ne ha riadattato la storia. Suggerito per i bambini dagli 8 agli 11 anni, perché a scuola iniziano a studiare storia e possono apprezzarne il valore.