
Giorno di Pasqua 2020. Milano, come il resto d’Italia, è sotto rigide ordinanze regionali da lockdown che impediscono l’allontanamento di più di duecento metri dalla propria abitazione a causa della pandemia di COVID-19 che impazza. Dopo avere acquistato la consueta rassegna stampa quotidiana in Largo La Foppa, Alberto decide di trasgredire le regole e allungarsi fino a visitare tutte le chiese che hanno rappresentato qualcosa nella sua vita. Non per un particolare sentimento religioso, quanto più per ritornare nei luoghi della sua infanzia. Ogni angolo del centro di Milano gli suscita ricordi particolari: volti di persone che non ci sono più, negozi scomparsi e vecchie abitudini che il tempo ha ormai cancellato. Gli passano davanti quindi le chiese di San Marco dove ha fatto la prima comunione, San Francesco di Paola in via Manzoni dove si sono sposati i suoi genitori, Sant’Angelo dove è stato celebrato il funerale della nonna materna e infine l’Incoronata di corso Garibaldi a cui lo lega il ricordo dell’amica Pia Scavia e della sua famiglia. E poi ancora le elementari di via della Spiga e il liceo classico Parini. In strada non passa nemmeno una macchina per via del lockdown e la sensazione ancora più forte è di avere fatto un vero e proprio tuffo nel passato, in una Milano dell’infanzia e della giovinezza degli anni Sessanta e Settanta che non esiste più...
Alberto Saibene è un saggista milanese che si muove con disinvoltura tra editoria, cinema e organizzazione culturale. In questo volume racconta la sua Milano durante la sua rinascita dopo gli anni bui della guerra e dei suoi cambiamenti sociali, culturali ed economici degli anni Settanta. Rievoca questi anni formidabili con incontri e ricordi famigliari, attraverso i documenti dell’epoca come la mitica rivista “Linus” e rievocando figure che hanno segnato la vita politica e culturale della città come Giorgio Strehler, Giovanni Pirelli, Camilla Cederna, Umberto Eco e Bruno Munari oppure luoghi celeberrimi come la Rinascente, simbolo degli anni del boom economico. Il tutto condito da una grande partecipazione emotiva dello stesso autore e di un senso dello humour che rende molto godibile la lettura. Un minuzioso collage di articoli e saggi brevi che restituisce al lettore un mosaico di una città che non esiste più e di cui molti sentono la mancanza. Il libro è impreziosito dalle fotografie di Carla Cerati, scatti già presenti in Mondo Cocktail del 1974 che testimoniano la grande effervescenza di quegli anni.