
Gennaio 1920. Al funerale di Modigliani ci sono tutti quelli che contano, i più grandi artisti contemporanei. Eppure nessuno, in vita, lo ha preso davvero sul serio. Con i passi che portano il feretro al cimitero del Père Lachaise cresce però la consapevolezza della nascita di una stella nel firmamento della storia dell’arte. Di colpo le quotazioni dei suoi quadri schizzano alle stelle. Nasce la leggenda di Modì, il maudit, il maledetto. Contraddittorio e affascinante, genio e trasgressione, storia e mito. In tanti l’hanno conosciuto ma ciascuno lo descrive in modo differente. Chi è davvero Amedeo Modigliani? Un giovane spavaldo e rissoso o piuttosto un artista combattuto e sensibile? Tutto ha inizio in una famiglia livornese, ebraica, eccessiva e a tratti nevrotica, nella quale il sensibile Amedeo fa fatica a riconoscersi. Centro della famiglia è la mamma Eugenia, unico punto di riferimento a causa della debolezza di fondo del padre Flaminio, incapace di affrontare e gestire tanto i momenti di benessere che quelli di miseria. La figura maschile nella vita di Amedeo è sostituita dal nonno Isacco, compagno di passeggiate e di lunghe chiacchierate. Eugenia ha, infatti, trasmesso ai suoi quattro figli una raffinatezza intellettuale che in Dedo, ragazzo riflessivo e profondo, trova terreno fertile per crescere ed esprimersi. La sua passione per la pittura esplode violentemente durante uno degli attacchi di febbre da tifo che lo colpiscono nel 1898, l’anno della svolta...
La Livorno dell’Ottocento, fatta di commerci e affari, si contrappone alla Parigi dei bohèmien (fatta di arte, sesso, droga) di inizio Novecento. In Amedeo Modigliani entrambe le visioni della vita sembrano trovare una sublime sintesi romantica. Modì resta, infatti, “l’ultimo romantico”, non solo nello stile di vita ma, soprattutto, nel desiderio di mete irraggiungibili e nella conseguente frustrazione e sofferenza quotidiane. Il piacere ed il dolore convivono nell’animo travagliato dell’artista come nelle sue relazioni. In particolare con l’universo femminile. Emozionano e coinvolgono, infatti, i rapporti con le donne, a partire dalla madre forte e appassionata, passando per il rapporto tumultuoso e sensuale con Beatrice Hastings, fino a trovare pace nell’amore con Jeanne Hébuterne. Una biografia costellata da aneddoti, citazioni, dettagliati riferimenti storici e letterari, che si chiude con una interessante bibliografia e un’appendice ricca di foto d’epoca. Eppure, nonostante la ricchezza delle fonti, la profonda riservatezza di Modigliani non ha permesso a nessuno di conoscerlo davvero fino in fondo. Attraverso il racconto della coinvolgente ed appassionata vita di un grande protagonista del XX secolo, Corrado Augias, con una prosa asciutta, chiara e, al tempo stesso, coinvolgente e appassionante, ci racconta la storia, la letteratura e l’arte a cavallo tra due secoli. Una penna magistrale che non delude.