
La pioggia cade da ore e Mortina si sta annoiando. Villa Decadente è silenziosa: i bambini del villaggio sono rimasti a casa, Mesto è fuori a caccia di rospi dall’alba ed anche zia Dipartita è di poca compagnia. Dopo aver trovato un vecchio libro sulla cura delle “Piante Misconosciute” si è appassionata all’Edera Chiacchierina, una specie particolare che tanto più le si parla quanto più cresce; da giorni passa tutto il tempo a parlarle e la serra è diventata una foresta d’edera. A svegliare Mortina dal suo solitario torpore l’ululato del campanello della villa. Alla porta un bambino con la erre moscia vestito come il piccolo lord: “Sono il cugino Dilbevt da Villa Fvonzola, ho ricevuto un invito; zia Dipavtita non ti ha avvevtito?”. Con fare snob critica tutto ciò che vede e pretende di essere servito. Mortina si assenta per cercare zia Dipartita e protestare con lei per l’ospite ma non la trova da nessuna parte: né il prozio Funesto né il nonno Feretro l’hanno vista e alla serra trova solo l’edera ormai gigantesca. Un altro ululato del campanello e arriva Michele che la ringrazia con entusiasmo dell’invito. Le mostra uno dei cartoncini ingialliti di zia Dipartita: “Si invita la Signoria vostra a una elegante cena a sorpresa” quella sera stessa a villa Decadente. Poi il campanello ulula ancora e ancora. Ad uno ad uno arrivano con lo stesso invito tutti i suoi amici e mentre lei inizia a spiegare che la zia sembra sparita nel nulla, una misteriosa musica di pianoforte echeggia nei corridoi…
Una fortunata serie di libri illustrati per bambini dai 5 ai 9 anni che ha come protagonista una bambina un po’ diversa dagli altri: una zombie di nome Mortina. La serie vede come autrice sia del testo che delle illustrazioni Barbara Cantini: diplomata in cinema di animazione e animatrice cartoon in varie serie TV per la RAI, vince nel 2011 il concorso “L’illustratore dell’anno” e da allora si dedica a tempo pieno all’illustrazione collaborando con vari editori. Il primo capitolo di Mortina è stato un successo internazionale tradotto in trenta lingue: complici del grande successo della serie vari fattori: l’ambientazione gotica della storia, la peculiare forma narrativa a metà tra “albo illustrato” e “prima lettura”, il giocare con la paura con un tono umoristico e spiritoso. I libri si caratterizzano per una narrazione dal tono austero che si sposa con un lessico quasi d’altri tempi, ricco di allusioni e doppi sensi nelle parole. Le illustrazioni “creepy” che fanno da cornice e spalla alla narrazione sono ricche di particolari e quindi godibili sia dai più piccoli che dai più grandi: i primi proveranno un misto di timore e amore nei confronti delle atmosfere paurose e dei colori cupi mentre i secondi ameranno tornare sulla storia più volte per cogliere ulteriori e nuovi dettagli dai disegni.