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Mosca-Petuški e altre opere

Mosca-Petuški e altre opere
E’ notte e Venedikt gironzola per Mosca ubriaco fradicio, tra viottoli coperti dal gelo e bettole pronte a servirti grammi e grammi di vodka, sinché spossato dagli sforzi e dai vapori alcolici decide di accucciarsi nell’androne di un palazzo e farsi una dormita. Il mattino dopo - al risveglio - c’è da partire sulla via di Petuški e mettere le mani su una certa zarina, quindi che si inculi il Cremlino, dov’è piuttosto la stazione centrale per salire a bordo del treno che corre lungo la tratta Mosca-Petuški? Accomodatosi sul sedile il Nostro avrà da raccontarci numerose avventure che ci terranno compagnia durante il viaggio. Così tra sorsate di vodka e improbabili monologhi con una coppia di angeli,  Venedikt narra i metodi migliori per assemblare miscugli a base di alcol, borotalco, smalto per le unghie, lacca e colla; oppure ridà vita alle memorie dei campi di lavoro, quando - distrutto dalla noia - decise di inventarsi grafici di consumo di alcolici che rendessero gloria alle innumerevoli sbronze di ciascun operaio...
Il genio irrazionale e indiscutibile di Venedikt Vasilevic Erofeev torna a trovarci - sempre grazie ai tipi di Feltrinelli - in questa raccolta postuma che racchiude, oltre al suo capolavoro, pubblicato per la prima volta nella seconda metà degli anni settanta con l’azzeccatissimo e provocatorio titolo Mosca sulla vodka, tutto il materiale ancora esistente dell’autore: immaginiamo che l’operazione di recupero degli scritti non sia stata facile, considerando la malsana pratica di Erofeev di noleggiare i manoscritti originali a lettori sconosciuti in cambio di un quantitativo di vodka pari a 5 rubli! Segnato e consumato da un lato dal suo genio e dall’altro dal vizio per l’alcol, Erofeev è certamente il migliore - se non l’unico - rappresentante di quella stagione di avanguardie e sperimentalismi letterari russi sbocciata intorno alla seconda metà del ‘900. Accudito da editori che, fiutato il suo stile unico, decisero di concedergli lauti trattamenti economici, vitto e alloggio purché si allontanasse dalla bottiglia in favore della penna, come ogni buon provocatore  Venedikt preferì una vita di stenti, lavori massacranti e bevute oltre ogni limite.