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Mostri a colazione?

Mostri a colazione?
Aggrappato all'ultimo scoglio sotto i colpi di flutti enormi e spaventosi. Aggredito dal pirata Rudy Red, il terrore dei sette mari. Rapito dalla malvagia strega Ursina e ficcato in un sacco. In balia di macchine ribelli guidate da un robot super-intelligente. Faccia a faccia con i serpenti giganti che sbucano dall'asfalto. Divorato da uno spietato mostro giallo killer di bambini. Cadetto spaziale su un'astronave alla scoperta di nuovi mondi...
La giornata di Filippo ha il copione di un B-movie d'avventura, un plot tipo "Last action hero" con Arnold Schwarzenegger, in cui succede di tutto e non c'è un momento di tregua per il protagonista. Un copione scritto dalla forsennata immaginazione del bambino che stravolge la realtà ordinaria e noiosetta che sperimenta ogni giorno quando va a scuola, la sequenza che un po' tutti ricordiamo (faccio colazione – mi lavo – mi vesto – esco di casa – prendo lo scuolabus – arrivo in classe) sostituendola col campionario completo degli incubi infantili (all'appello manca solo l'Uomo Nero). Nel libro, che si legge d'un fiato, il piano dell'immaginazione e quello della realtà sono sovrapposti e generano situazioni tanto improbabili quanto divertenti come il duello tra il feroce pirata col proverbiale “coltello tra i denti” e il piccolo Filippo in pigiama che lo affronta armato di un “temibile” spazzolino da denti. La matita sintetica e briosa di Francesca Di Chiara funziona a dovere con una storia alla quale avrebbe forse giovato un ritmo più disteso. Mostri a colazione? infatti sembra fatto apposta per lettori col fiato corto e i nervi tesi. Per gli altri la narrazione “mordi e fuggi” della Vago potrebbe risultare un po' indigesta. Da segnalare a fine volume una piccola appendice enigmistica con tre giochini ispirati alle avventure di Filippo e i profili di autrice e illustratrice (scritti da loro medesime) rivolti, per una volta, anche ai piccoli lettori.