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Murderbot - I diari della macchina assassina

Murderbot - I diari della macchina assassina

In un mondo dominato dalla potenza economica delle grandi corporazioni, una missione di ricerca condotta da alcuni scienziati su un lontano pianeta si trova a dover fare i conti con l’attacco a sorpresa di una forma di vita ostile. Per fortuna l’intervento dell’Unità di Sicurezza, una cyborg di nome Murderbot il cui compito è proprio quello di proteggere gli umani, permette alla squadra di esplorazione di mettersi in salvo. A seguito di questo evento, però, gli scienziati si rendono conto che le mappe del pianeta in loro possesso, consegnate dalla compagnia che supervisiona sullo svolgimento delle varie missioni interplanetarie, sono state modificate. Quando poi la squadra cerca di mettersi in contatto con un secondo gruppo di ricerca presente sullo stesso pianeta, senza riuscire a stabilire una comunicazione, questo è il segno che qualcosa di strano sta accadendo, e che una minaccia incombe su tutti loro. La situazione è resa ancora più drammatica dal fatto che Murderbot, essendo riuscita ad hackerare il proprio modulo di controllo, comincia pian piano ad acquisire una consapevolezza che è sempre meno simile a quella di un robot e sempre più vicina a quella di un vero e proprio essere umano...

In questo Murderbot. I diari della macchina assassina troviamo riuniti i quattro romanzi brevi (Allarme rosso, Condizione artificiale, Protocollo ribelle e Strategia di uscita) che hanno permesso a Martha Wells di fare man bassa di tutti i più importanti premi per la narrativa di fantascienza, aggiudicandosi in un colpo solo il Premio Hugo, il Premio Nebula e il Premio Locus. Punto di forza del libro è di sicuro il personaggio di Murderbot, grazie anche alla scelta della Wells di adottare una narrazione in prima persona che ci immerge direttamente nelle sensazioni di questa strana forma di vita. Ci troviamo infatti dinanzi a un cyborg fatto di parti meccaniche e di parti organiche che, avendo hackerato il proprio modulo di controllo, si trova a poter godere di una inaspettata autonomia nei confronti dei comandi degli uomini. All’inizio Murderbot vorrebbe sfruttare la situazione al solo scopo di isolarsi per riuscire a seguire le sue serie televisive preferite, ma ben presto il corso degli eventi la costringerà a intraprendere un lungo e sofferto percorso alla scoperta delle proprie sensazioni e del significato più profondo di quella libertà che è riuscita a guadagnarsi. Una libertà che la rende sempre più simile agli uomini, ma che porta con sé anche l’inevitabile necessità di imparare a prendere decisioni in prima persona, senza più dipendere dagli ordini degli altri.