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Muro di nebbia

Muro di nebbia

In un sotoportego del centro di Venezia in cui si affacciano due porte chiuse da anni, alle sei di una mattina avvolta nella nebbia un operaio dell’azienda locale dei rifiuti trova il corpo di una giovane donna in un lago di sangue e sotto shock chiama il 113. Dalla Questura il caso viene assegnato al commissario Nicola Aldani che deve, perciò, lasciare il caldo del suo letto mentre è in un anestetico dormiveglia e precipitarsi da Mestre nel cuore di Venezia, affrontando il fitto muro di nebbia che fascia la città e passando anche a prendere l’ispettore Manin, buttato giù dal letto a sua volta. Quando i due poliziotti arrivano sul luogo del delitto quello che si trovano davanti è agghiacciante e inquietante allo stesso tempo. Il corpo di una giovane donna completamente vestita, con l’impermeabile addirittura bene allacciato in vita e il suo zaino poco lontano, giace a terra perfettamente composto, ma con il volto sfigurato e con una pozza di sangue tutto intorno. A prima vista sembra quasi una perfetta messinscena, se non fosse per l’efferatezza evidente del crimine. Le prime indagini rivelano che la ragazza è probabilmente una studentessa universitaria originaria di Bassano del Grappa, uccisa con almeno sei coltellate allo stomaco. Sul posto arriva anche la PM e lei e Aldani comprendono subito che quel delitto appare particolare, che probabilmente non sarà l’ultimo del genere e che l’indagine si prospetta indubbiamente rognosa. Hanno ragione gli inquirenti? Quello è solo il primo delitto di una lunga serie? C’è davvero un killer spietato che si aggira tra le calli di Venezia?

Muro di nebbia è un thriller che conferma la grande capacità di Michele Catozzi nel padroneggiare il genere. La trama è perfetta e precisa e ha un incipit coinvolgente, ricco di descrizioni particolareggiate che intrigano immediatamente il lettore. Il commissario Aldani è una garanzia per chi ha già seguito l’autore nelle pubblicazioni precedenti e soprattutto la fascinazione di Venezia rimane una delle caratteristiche dei romanzi di Catozzi. Una ambientazione lontana, anzi lontanissima dai luoghi comuni sulla città lagunare e allo stesso tempo magica, intrigante, cinematografica. L’autore sa perfettamente di cosa scrive e questo regala credibilità e di conseguenza genera energia, suscita passione nel lettore. E nonostante anche Muro di nebbia appartenga a una serie noir come tante (forse troppe) ce ne sono nel panorama editoriale italiano, è anche un romanzo autoconclusivo, pertanto se non aveste mai letto nulla di Catozzi, avvicinatevi pure a questo libro senza timore di non comprendere di cosa o di chi si parla. Per chi ama il thriller classico, inoltre, il piacere della lettura si dipana anche attraverso lo stile e il linguaggio dell’autore che ha un modo di raccontare colto, elegante e appassionante. Insomma, un romanzo di conferma che non può non far riflettere su un autore che forse meriterebbe una visibilità maggiore data la sua indiscussa bravura.