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Natale in giallo

Sonia si ferma per guardarsi intorno e, alla luce del lampione che entra dall’ampia finestra, la stanza sembra piena di persone, di uomini e donne il cui viso denota carattere e intelligenza. Alcuni sono immersi in conversazioni, mentre altri se ne stanno soli persi nelle loro fantasticherie. Eppure, in realtà, non si muovono né parlano. L’ultima volta che Sonia li ha visti alla luce delle lampadine, non erano altro che una collezione di normalissime statue di cera, alcune delle quali ridotte piuttosto male… Il Natale è passato da due giorni e Watson si trova dall’amico Sherlock Holmes, che è andato a trovare per fargli gli auguri. Holmes è sdraiato sul sofà, avvolto in una vestaglia viola. Di fianco al divano, appeso allo schienale di una sedia di legno, c’è un cappello di feltro logoro e frusto, piuttosto malconcio e screpolato in più punti. Una lente d’ingrandimento e un forcipe posati sul sedile della stessa sedia lasciano intendere che il cappello è stato posizionato in quel modo per poter essere esaminato. Anche un oggetto apparentemente così comune, infatti, è in grado di svelare molto più di quanto si pensi circa il suo proprietario. Basta osservarlo con estrema attenzione e scrutare ogni dettaglio, alla ricerca di indizi… La sera della Vigilia di Natale parecchi avventori si trovano nel piccolo bar clandestino di Compagnone Charley Bernstein, sulla quarantasettesima West, a bere un paio di Tom e Jerry caldi. Si tratta di un drink dei tempi andati con cui una volta si usava festeggiare il Natale; è una bevanda talmente popolare che molti pensano che la festività sia stata inventata solo come scusa per tracannare Tom e Jerry caldi. All’improvviso, si sente bussare alla porta e, quando Charley va ad aprire, entra Ballerino Dan - un bel ragazzo, che se ne va in giro sempre ben vestito ed è un drago a ballare nei night club - con un grosso pacco sottobraccio…

Ma dove è scritto che nel periodo natalizio l’aria debba profumare di pace, ogni cosa e ogni casa debbano essere avvolti di infinita bontà e l’armonia pervada le strade e le città? Non certo in questa raccolta di racconti - che abbraccia un periodo che va da fine Ottocento a metà Novecento - in cui non ci sono tavole apparecchiate con ogni ben di Dio e canzoni natalizie ad allietare le giornate di festa; l’atmosfera non trasuda amore e tolleranza; il mondo non è un’oasi di bontà e disponibilità verso il prossimo. Decisamente no: i racconti che compongono questo volume vedono ladri, assassini e lestofanti all’azione; narrano di furti, rapine e delitti compiuti con destrezza; mostrano il male che se ne frega del calendario e non rispetta la sacralità della fede. Giallisti che non hanno bisogno di presentazioni - uno su tutti, Arthur Conan Doyle - si affiancano a scrittori famosissimi - Thomas Hardy, per esempio - che, abbandonando per un attimo la comfort zone del loro genere solito, si cimentano nel giallo, con risultati singolari ed apprezzabili. Un’interessante antologia che ha come filo rosso il legame con il Natale - i fatti inquietanti narrati in ciascuna delle storie avvengono nei giorni che gravitano intorno alla festa più attesa dell’anno e li colorano di giallo intenso - e che mostra l’evoluzione del genere anche dal punto di vista storico. Intrecci coinvolgenti, ritmi e stili sostenuti si alternano a pagine in cui i percorsi deduttivi e le intuizioni sagaci di investigatori e detective rubano la scena alle malefatte dei delinquenti. Un Natale alternativo, quindi, da trascorrere, tra gli altri, insieme a Sherlock Holmes e all’immancabile Watson; un Natale che porta in dono brividi e misteri; una lettura appassionante che può essere un graditissimo regalo, natalizio o altro, per gli appassionati del genere.