
Prendete venti parole, mescolatele ed otterrete otto storie diverse. Inizia così questo libro, con le istruzioni per l’uso ed un elenco di venti parole: astronauta, bacchetta magica, bambino, cane, castello, chiave inglese, cinghiale, fagioli, ippopotamo, lavatrice, luna, mongolfiera, pera, pipistrello, pompieri, principessa, rane, re, tablet, trottola. Parole diverse tra loro per significato, categoria e, perché no, anche per utilizzo; e forse la cosa bella è proprio questa, che unendo parole che apparentemente non hanno niente in comune possano nascere frasi o racconti divertenti come le otto storie che compongono questo libro. Come quella di un cane che nascose la sua mongolfiera in una lavatrice o quella di un bambino nervoso e di un astronauta che inseguivano due fagioli gemelli ed una lavatrice arrabbiata; oppure quella della dottoressa mongolfiera e quella di un pipistrello che mangiò tre fagioli; e ancora quella di una brutta guerra che fece sparire ogni cosa; quella di una mongolfiera che salì sopra un castello; quella di un cane che incontrò un bambino e quella di un re disperato per la figlia che non rideva mai. Gli ingredienti, pardon i protagonisti, sono gli stessi ma mescolati in modo casuale a creare situazioni bizzarre e paradossali e storie sempre nuove.