Salta al contenuto principale

Nero a Milano

Nero a Milano

Hinterland milanese. Interno di una villetta, soggiorno. C’è polvere ovunque, dato che il luogo è disabitato da un po’. È buio pesto perché manca l’energia elettrica. Un uomo è seduto sul pavimento. Le sue tempie pulsano dal dolore. È in preda alla paura e alla disperazione, le sue mani sono bloccate da fascette di plastica e ha gambe e braccia immobilizzate con nastro per pacchi. Accanto a lui una donna, nelle sue stesse condizioni. Non possono neppure urlare, hanno la bocca tappata con lo scotch. Improvvisamente davanti a loro si materializza una figura con una lampada al neon in mano. Mostra delle foto estratte dal giaccone, generando nelle due vittime un moto di terrore. Li cosparge di benzina, si dirige verso la porta e poi accende uno Zippo, lasciandolo davanti all’ingresso. Il cielo plumbeo di Milano è squarciato dal bagliore di un’esplosione. A indagare sui fatti viene chiamato il commissario Luca Betti. Una buona occasione per non pensare alla separazione dalla moglie e dalla figlia e per occuparsi di qualcosa di più importante dei centri massaggi cinesi di facciata. Nel frattempo il suo ex collega Marco Tanzi, ora capo dell’agenzia di investigazioni private Antares, viene incaricato dalla ricca famiglia della borghesia meneghina Prandi di rintracciare il figlio Davide, un liceale con problemi comportamentali e tratti schizofrenici. Il giovane potrebbe trovarsi a vivere sotto qualche ponte assieme ai senzatetto, vittime, negli ultimi tempi, di un maniaco che li elimina a colpi di rasoio…

Romano De Marco è un autore abruzzese classe 1965 che nella vita di tutti i giorni fa il dirigente responsabile della sicurezza di uno dei maggiori gruppi bancari italiani. In campo letterario invece, è uno dei migliori scrittori di thriller in circolazione. Ha esordito nel 2009 con Ferro e fuoco, poi nel 2011 arriva Milano a mano armata che vince il Premio Lomellina l’anno dopo e in seguito tutta una serie di racconti e romanzi spesso arrivati in finale al prestigioso Premio Scerbanenco. Stessa sorte per questo ottimo Nero a Milano, nel quale torna in azione la premiata ditta Betti-Tanzi. È il nono romanzo dell’autore e il terzo della serie dedicata al capoluogo lombardo. Un plot con tre storie distinte che cominciano in maniera autonoma e indipendente e poi si intrecciano e si fondono, con tantissimi colpi di scena inaspettati. I personaggi hanno raggiunto una profondità psicologica rappresentata in maniera magistrale dall’autore. Spazio anche per i temi complicati dell’emarginazione sociale, della ghettizzazione e della pedofilia, trattati in maniera mai banale all’interno della linea narrativa. Menzione d’onore anche per Milano, vero e proprio personaggio a sé stante, ostile e plumbeo come non mai.