
C’era una volta nel Regno Unito una bambina di nome Agatha che di grammatica non capiva nulla, aveva una brutta scrittura e, quando scriveva composizioni, difficilmente si atteneva al tema assegnato oppure lo trattava in modo troppo inedito e fantasioso. Insegnanti e compagni di scuola la consideravano poco e i genitori si preoccupavano. E c’era anche, in Germania, un ragazzino di nome Albert che aveva difficoltà nella lettura, tanto che imparò a leggere bene soltanto a nove anni, in più era insofferente alla disciplina e aveva pochissima memoria. Per fortuna era dotato di una non comune fantasia. In Italia, nella bella isola di Sardegna, c’era un altro bambino, di nome Antonio, che cresceva poco e male, tanto che nel suo paese veniva soprannominato “il gobbetto”. A causa dei suoi problemi di salute, Antonio poteva frequentare solo saltuariamente la scuola, dove rimaneva quasi sempre isolato. Negli Stati Uniti d’America c’era – e ancora c’è – una ragazza che, a causa di un polmone collassato fin dalla nascita, soffriva di asma e cercava di alleviare i suoi problemi attraverso la musica, venendo però sistematicamente presa di mira e bullizzata dai suoi coetanei. Si chiama Alecia Beth More, ma tutti la conoscono con il nome di Pink. E tutti conoscono Agatha, la scrittrice di gialli Agatha Christie, Albert, lo scienziato Albert Einstein e Antonio Gramsci, grande pensatore e filosofo della politica…
Nei trenta racconti di Nessuno è imperfetto Vladimiro Polchi racconta le storie di persone di grande successo, i cui nomi sono diventati mitici e universalmente noti anche se nell’infanzia hanno avuto difficoltà a scuola, in famiglia o tra gli amici prestandosi ad esser fatti oggetto di derisione e bullismo. Alcuni erano di salute cagionevole, altri semplicemente affetti da dislessia, altri si trovavano in difficoltà a causa del contesto sociale svantaggiato in cui erano nati. Eppure, nonostante ciò, con forza di volontà e grande passione i protagonisti del libro sono stati capaci di raggiungere vertici altissimi nelle discipline alle quali si sono dedicati. Obiettivo di queste biografie, dunque, è quello di testimoniare che se “nessuno è imperfetto” allo stesso modo nessuno è perfetto perché “la perfezione non esiste, siamo tutti diversi, siamo tutti speciali, i bulli e i prepotenti se ne facciano una ragione: alla lunga saranno loro a perdere”, ricorda Polchi. Autore televisivo e giornalista, qui Polchi si dimostra capace di tratteggiare in modo chiaro, spigliato e attraente, alla portata delle ragazzine e dei ragazzini a cui il libro è destinato, tante “storie vere per imparare a volerti bene”, come recita un cartiglio sulla copertina.