
Francesco è in auto con la mamma e la sorellina Sara. Stanno lasciando Torino per dirigersi verso Novello, un piccolo paese di collina dove abitano i nonni materni e dove trascorreranno l’estate. Potrebbe sembrare una tranquilla e felice partenza per le vacanze. Ma non è così e Francesco è furibondo. Ne ha motivo, perché quel viaggio è originato dal fatto che i suoi genitori si stanno separando. Madre e figli risiederanno d’ora in poi nel paese d’origine di lei, mentre il papà resterà in città. E proprio nei suoi confronti Francesco è furibondo: perché il babbo li ha lasciati partire, perché lui, Francesco, deve abbandonare la città e le sue abitudini e tutto quello che gli piace e a cui tiene? Il bambino, di dieci anni, non ha altro modo di protestare se non quello di non rivolgere più la parola ai familiari. Nulla lo scuote, né il sole estivo, la natura che circonda il paese, l’abbondante tempo libero. Francesco pare proprio non riesca ad ambientarsi a Novello. Almeno finché conosce Massimo, un veterinario speciale che gli mostra qualcosa di inatteso, di importante e soprattutto di molto molto tenero: un piccolo riccio appena nato, un orfanello che una signora, avendolo trovato in giardino, ha portato al giovane veterinario, salvatore dei piccoli animali selvatici. Francesco osserva il riccetto con gli occhi sgranati, ne è incuriosito e affascinato ma, per non dover abbandonare il suo atteggiamento di assente mutismo, si morde le labbra per non lasciarsi sfuggire nemmeno una parola. Massimo, con felice intuizione, lo invita ad accudire insieme a lui il piccolo animaletto e a osservarne la crescita. Francesco annuisce, quasi con distacco. Ma distacco e mutismo non dureranno molto...
Massimo Vacchetta, l’autore di questo libro, vive proprio a Novello, in provincia di Cuneo, dove ha aperto, come veterinario, il Centro di recupero ricci “La Ninna”, dal nome della prima riccetta salvata, eponima e coprotagonista del romanzo. Amore per la natura, per i boschi, per la vita semplice e rispettosa dell’ambiente, per i piccoli animali selvatici sono il motore della storia, che acquista qua e là anche un andamento didattico e allora si profonde in spiegazioni ed esempi di comportamenti corretti da esercitare, per il benessere anche umano, nei confronti di piante e animali. Ma il libro non ci conduce solo nel mondo dei piccoli ricci, mostrando quanto siano utili per l’equilibrio naturale e come preservarne salute e integrità, ma mostra anche come il prendersi cura di qualcuno, essere umano o piccolo animale che sia, guarisca le nostre ferite, soprattutto quelle più profonde, quelle del cuore e dei sentimenti. Il piccolo Francesco, che porta in sé tanta rabbia e tanto dolore (non detti) per il distacco dal padre, proprio donando cure, attenzione e tempo ai piccoli animali protetti da Massimo ritrova la pace con se stesso e ritorna in armonia di vita con la propria famiglia. Coautrice del libro è Claudia Fachinetti, giornalista scientifica. L’opera, infine, contiene interessanti schede che propongono indicazioni pratiche per attività dedicate ai bambini, ma da svolgere insieme a un adulto, per “invitare” e proteggere ricci, insetti, pipistrelli.