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In nome della verità

In nome della verità

È la sera prima della partenza del figlio per il campo estivo di vela e Åsa Dufva cerca di convincere Benjamin e se stessa che tutto andrà bene. In realtà, è pentita per non aver saputo tenere testa a Christian, l’ex marito, che lo ha iscritto a quella che considera un’esperienza estremamente formativa. Benjamin però non è un ragazzino sportivo come il padre, e nemmeno socievole o estroverso. Sarà tra i più piccoli per età e uno dei più inesperti nella vela: di carattere insicuro e remissivo, avrebbe sicuramente preferito trascorrere i giorni che precedono il solstizio d’estate a casa dei nonni con la madre, che ora deve consolarlo e cercare di ignorare il nodo che le stringe lo stomaco. Nora Linde sta affrontando un processo piuttosto impegnativo presso l’Ebm — la sezione della procura per i reati economici e finanziari — che, per alcuni aspetti irrisolti, la preoccupa. Nonostante l’imminente matrimonio, previsto per la vigilia di mezza estate a Sandhamn, il caso assorbe ogni sua energia fisica e mentale: Niklas Winneman, amministratore delegato di un’azienda nel settore edile, è accusato di appropriazione indebita e Christian Dufva, suo ex socio e amico, ha accettato di testimoniare contro di lui. L’imputato, però, si è sempre dichiarato innocente e del denaro sottratto all’azienda non c’è traccia. Dopo aver lavorato per un breve periodo in una società di sicurezza, Thomas Andreasson è tornato alla polizia di Nacka. Una scelta non condivisa dalla compagna Pernilla sempre più concentrata sul suo nuovo impiego: la loro relazione è in crisi e Thomas deve occuparsi della figlia. Quando, però, scatta l’allarme per la scomparsa di un ragazzino dal campo di vela a Lökholmen, non esita a mettere da parte i problemi personali per concentrarsi sul rapimento. Sull’isola è stata accertata la presenza di un pedofilo e l’ipotesi che si sia allontanato volontariamente, perché bersaglio di due bulli che agiscono indisturbati sotto gli occhi degli ignari responsabili del campo, viene presto scartata. Può essere un caso, una tragica coincidenza, che il ragazzino scomparso sia Benjamin, il figlio di Christian Dufva, il testimone chiave nel processo di Nora Linde?

In nome della verità è l’ottavo episodio della saga dei Misteri di Sandhamn, thriller ambientati nell’arcipelago di Stoccolma dai quali è stata tratta la serie televisiva Omicidi a Sandhamn. Ma si differenzia leggermente dai precedenti capitoli, in quanto la trama è ambientata solo in minima parte sull’isola che dà il nome alla serie. L’autrice, Viveca Sten, è una delle scrittrici scandinave più lette e tradotte all’estero: il suo successo ha avuto un’ulteriore conferma grazie alla serie tv, molto seguita anche a livello internazionale. I protagonisti, Thomas Andreasson della polizia di Nacka e il procuratore Nora Linde, sono coinvolti in due casi che si riveleranno drammaticamente legati fra loro: in parte legal thriller, in parte viaggio nel complesso mondo dell’adolescenza e nei meandri delle menti malate di adulti perversi, la trama ideata da Viveca Sten, con la sua fitta rete di relazioni, è una lettura appassionante e ricca di suspense. Il ruolo professionale di Nora viene delineato in modo realistico durante le fasi del processo, così come gli ambienti e, soprattutto, la psicologia e il carattere di tutti i personaggi, con i drammi e le difficoltà relazionali che stanno vivendo — siano essi vittime di bullismo, pedofilia, dipendenza dal gioco o abbiano sofferto di disturbi mentali. Ciò permette a questa storia — abilmente scritta, con un finale dove i tanti i fili della trama vengono riannodati senza che nulla sia lasciato al caso — di andare ben oltre i definiti confini del genere poliziesco, di cui mantiene ritmo, suspense crescente e imprevedibili colpi di scena. E come la stessa autrice spiega nei ringraziamenti finali: “In nome della verità mi ha permesso di combinare due scenari su cui riflettevo da tempo. Da un lato, la storia di un ragazzino che scompare da Lökholmen, dove sia io che i miei figli abbiamo frequentato i campi estivi di vela. Dall’altro, di descrivere una vicenda processuale tormentata in cui non tutto è come sembra all’inizio. Un giorno la trama mi si è presentata da sola, e la stesura del libro è stato un vero piacere. Un piacere che spero condivideranno anche i miei lettori”.