
A tutti sarà capitato, almeno una volta nella vita, di trovarsi ad una mostra d'arte contemporanea o in un museo di arte di moderna. Sarà di certo anche capitato di osservare gli sguardi ammirati degli appassionati (o presunti tali) e di pensare: “O non vuol dire niente o io... non ci capisco niente!”. Francesco Poli tenta di spiegarci la linea d'ombra rappresentata dall'arte contemporanea attraverso l'analisi di sessantadue opere di altrettanti suoi celeberrimi rappresentanti. Ogni scheda – oltre che illustrare i significati dell'opera riportata – fornisce anche una sintetica ma esaustiva biografia dell'artista e qualche curiosità sul personaggio. Un viaggio attraverso la pittura e scultura del '900 dal quale si comprende la necessità delle nuove avanguardie dell'arte di sganciarsi dai canoni convenzionali della rappresentazione della realtà, oramai sorpassati con l'avvento della fotografia intesa come forma di creatività...
Il messaggio alla base di Non ci capisco niente è molto chiaro: più la tecnologia e la comunicazione progrediscono, più le menti creative perdono interesse per la rappresentazione del reale, al fine di mostrarci i lati più onirici e fantasiosi di ciò che vediamo e percepiamo quotidianamente. Artisti come Pollock, Picasso o Wharol non ci mostrano fedelmente la realtà, ma ne forniscono una loro versione per trasmetterci un “significato”, perché la “forma” già la conosciamo perfettamente. Apparentemente, Francesco Poli indirizza la sua guida ai neofiti, utilizzando un linguaggio privo di troppi tecnicismi; in realtà, l'intento principale è quello di aiutare i “classicisti” ad abbattere quel muro di pregiudizi che vorrebbe depauperare di ogni significato queste opere. Opere che, se analizzate con passione e curiosità, sono profonde quanto (se non di più) ciò che risulta di più semplice interpretazione.
Il messaggio alla base di Non ci capisco niente è molto chiaro: più la tecnologia e la comunicazione progrediscono, più le menti creative perdono interesse per la rappresentazione del reale, al fine di mostrarci i lati più onirici e fantasiosi di ciò che vediamo e percepiamo quotidianamente. Artisti come Pollock, Picasso o Wharol non ci mostrano fedelmente la realtà, ma ne forniscono una loro versione per trasmetterci un “significato”, perché la “forma” già la conosciamo perfettamente. Apparentemente, Francesco Poli indirizza la sua guida ai neofiti, utilizzando un linguaggio privo di troppi tecnicismi; in realtà, l'intento principale è quello di aiutare i “classicisti” ad abbattere quel muro di pregiudizi che vorrebbe depauperare di ogni significato queste opere. Opere che, se analizzate con passione e curiosità, sono profonde quanto (se non di più) ciò che risulta di più semplice interpretazione.