
È ormai tempo che i giovani riscoprano la necessità di un’istruzione che recuperi il valore delle istanze culturali di tipo umanistico. Da molti anni essi sono stati incentivati dai nuovi programmi scolastici a dedicarsi in maniera quasi del tutto esclusiva alle materie tecniche e scientifiche. In tal modo ingannati dalla falsa chimera di ottenere facile integrazione in un mondo del lavoro retto dalla ricerca del profitto economico e vittime della pericolosa illusione di avere un futuro assicurato e un guadagno immediato. Dinanzi ai risvolti fallimentari della pretesa di rendere il sistema scolastico orientato a favorire la crescita del prodotto interno lordo, il ripristino dell’insegnamento di materie classiche e artistiche rappresenta un cammino a ritroso verso il sogno ancora possibile di un’uscita dalla pesante crisi culturale che attanaglia il pianeta non meno di quella economica. Non è azzardato ipotizzare, infatti, che i primi Paesi che usciranno dal tunnel della crisi saranno proprio quelli che avranno saputo investire in una forma d’istruzione che torni a fare di tali discipline uno strumento di formazione e di educazione delle coscienze alla vita civile, capaci di dare un senso più compiuto all’agire umano...
Grazie a questa interessantissima raccolta di saggi, scritti con una lucidità che verrebbe da definire ideologica, si comprende bene la capacità di Martha C. Nussbaum di accorciare le distanze tra la cultura umanistica e la realtà politico-sociale contemporanea, senza per questo sovvertire o sminuire il ruolo pur importante delle scienze. Si ammira la capacità di rendere incontrovertibile e di facile comprensione anche dal lettore più profano quanto la scelta scellerata di voltare definitivamente le spalle alla tradizione degli studi classici - quali il latino, il greco e la storia del pensiero antico - abbia reso le democrazie occidentali dei gusci vuoti di saperi e di sostanze virtuose, in cui i cittadini perdono senso critico e consapevolezza dei propri diritti. Docente di Diritto ed Etica all’Università di Chicago, nonché acclamata intellettuale e filosofa di larghissima dottrina ben oltre i deprecabili confini disciplinari, Martha C. Nussbaum ci consegna in queste pagine una pungente analisi sul senso dell’utilità della cultura umanistica che strappa in noi un convinto e appassionato consenso. E rappresenta un efficace liquido di contrasto iniettato in un circuito di pensiero che è all’origine della dilatata deriva umana in cui ci dibattiamo...
Grazie a questa interessantissima raccolta di saggi, scritti con una lucidità che verrebbe da definire ideologica, si comprende bene la capacità di Martha C. Nussbaum di accorciare le distanze tra la cultura umanistica e la realtà politico-sociale contemporanea, senza per questo sovvertire o sminuire il ruolo pur importante delle scienze. Si ammira la capacità di rendere incontrovertibile e di facile comprensione anche dal lettore più profano quanto la scelta scellerata di voltare definitivamente le spalle alla tradizione degli studi classici - quali il latino, il greco e la storia del pensiero antico - abbia reso le democrazie occidentali dei gusci vuoti di saperi e di sostanze virtuose, in cui i cittadini perdono senso critico e consapevolezza dei propri diritti. Docente di Diritto ed Etica all’Università di Chicago, nonché acclamata intellettuale e filosofa di larghissima dottrina ben oltre i deprecabili confini disciplinari, Martha C. Nussbaum ci consegna in queste pagine una pungente analisi sul senso dell’utilità della cultura umanistica che strappa in noi un convinto e appassionato consenso. E rappresenta un efficace liquido di contrasto iniettato in un circuito di pensiero che è all’origine della dilatata deriva umana in cui ci dibattiamo...