
Di solito gli speechwriter non presenziano mai agli eventi per i quali hanno scritto il discorso del loro politico di turno, nello specifico Rafael O’Connor-Ruiz, il capo di Nina Gregory, che è impegnato proprio quella sera in una raccolta fondi per finanziare la sua campagna elettorale. Mentre Nina sta parlando con il suo boyfriend Tim al telefono, o meglio, si stanno scambiando emoji, arriva Jane e le chiede il “favorone”: “Ti dispiace se ti lasciamo sola stasera? Abbiamo bisogno di mettere a punto la posizione di Rafael sulle scuole private prima dell’intervista con New York One”... Nina non si fa prendere dal panico: stampa e si invia per e-mail il discorso per stare più tranquilla e poi chiede alla collega se c’è qualcosa che deve sapere in proposito. In pratica dovrà solo presentare Rafael ai donatori, magari arricchendo il suo discorso con qualche informazione utile. Le manderanno anche la lista degli invitati e le informazioni su ciascuno, comprese di foto. Nina deve fare attenzione a che tutti i bicchieri siano sempre pieni, anche se... senza esagerare. Insomma, con roba leggera! Inoltre gli invitati non dovranno monopolizzare l’attenzione del futuro candidato a sindaco di New York troppo a lungo. Così Nina è pronta. Prende la borsa, il cardigan, il discorso stampato e davanti all’ascensore trova Rafael che la accoglie con un sorriso, quel sorriso che il “Daily News” ha definito “ad alto voltaggio” e “irresistibile”. È positivo: “Penso che ce la caveremo”, dichiara, mentre dal suo ufficio fanno sapere che una macchina li sta aspettando fuori e che l’autista si chiama Frank...
Anche i ricchi piangono, recitava il titolo di una telenovela messicana di parecchi decenni fa e da quel momento è diventato un’espressione del parlare comune per indicare la non perfetta e felice esistenza di chi, pur senza problemi economici, non sa accontentarsi o si porta dietro notevoli sfighe. E forse proprio questa espressione è adattabile anche alla protagonista della storia di questo romanzo, che se pure ereditiera, con un notevole patrimonio familiare costantemente in aumento e una brillante carriera davanti (di sicuro non corre il rischio di rimanere mai senza lavoro!) non è felice, ha altre aspirazioni, perde le persone che ama e si ritrova a dover rivedere molti del suoi ricordi, venendo a scoprire lettere e situazioni di quando era bambina che proprio non le vanno giù. In pratica comincia a smascherare tante di quelle bugie da rimanere senza fiato. Nina apre gli occhi, ma soprattutto scopre i lati non proprio positivi di chi ha tenuto sempre sopra un piedistallo e questa è di sicuro la ferita che fa più male e che mal dispone nei confronti del mondo e della vita e di tutti coloro che li popolano, soprattutto parenti e amici tra i più stretti. È vero però che per fortuna a tutto c’è rimedio e con un briciolo di consapevolezza e di umanità si può ammettere che siamo tutti uomini e donne, fatti di carne e sangue, soggetti, soprattutto, a sbagliare pur di proteggere la nostra vita, le nostre certezze, coloro che amiamo. Fin qui forse niente di trascendentale, ma il tutto è imbastito in una trama talmente efficace e che si snoda in quei mondi che ci incuriosiscono così tanto, che praticamente non si molla il libro fino alla fine.