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NymphaeA – giovani fanciulle

NymphaeA – giovani fanciulle

New Pharia non è una città adatta a chi non sta al passo con le nuove tecnologie. Selika, Trella, Kate, Lin e Dalilah si incontrano per caso a un raduno per persone senza talenti particolari, organizzato tramite social network. Quasi un fiasco, se soltanto cinque persone hanno risposto all’appello su un bacino di cittadini di migliaia di anime. Proprio quell’incontro però cambierà per sempre le loro vite da reiette: l’appuntamento è stato organizzato da un buffo esserino volante che si presenta alla ragazze come la fata Edna, che le costringe a seguire la via dell’Equilibrio trasformandole in Nimphaea. Da ora saranno l’Oreade della Terra, la Naiade dell’Acqua, l’Avernale del Fuoco, l’Eleade dell’Aria e la Ninfa del Silicio: una task force magica definita “Ninfee dell’Equilibrio” il cui compito è sconfiggere i mostri Taskholic che minacciano di distruggere l’intera città con le loro armi di distruzione. Solo se sapranno combattere insieme, unendo le loro forze, faranno in modo che New Pharia continui a esistere come è sempre stato. Certo è strano che cinque ragazze normali siano state scelte come ultimo baluardo di salvezza, ma la fata Edna ha le sue buone ragioni per credere in loro e nei loro poteri…

Nonostante lo stile sia inconfondibilmente quello dei manga, l’editore Kasaobake e gli autori dell’albo sono italiani, pur avendo scelto pseudonimi dal sapore nipponico, probabilmente un omaggio alla scuola di disegno che amano. Dal Giappone viene anche il genere di storia narrata, un mahō shōjo ricco di azione e combattimenti che ricorda Sailor Moon e affini. In NimphaeA le cinque eroine devono salvare la Terra, o in questo caso la città di New Pharia, dall’avvento del Caos e dalla distruzione dell’Equilibrio fra foreste, acque e pianure. Un manga tutto al femminile, le cui protagoniste si trovano a diventare ninfee con poteri speciali dopo aver ricevuto un messaggio sui loro smartphone da Edna, una fatina che nella storia ha il ruolo di “aiutante magico”, presente non solo nei manga ma nella struttura portante del genere fantasy classico. I disegni sono curati e le vignette seguono la struttura libera che caratterizza i fumetti nipponici, senza schemi rigidi. L’uso di retini e semitoni di grigio aumenta la somiglianza con i volumi giapponesi, una materia in cui è chiaro gli autori sono ferrati tanto da far propri non solo tecniche ma anche espressioni dei volti e modalità di narrazione. L’assenza totale di personaggi di genere maschile e la forte caratterizzazione delle ragazze ha i tratti del manga yuri (omosessuale) ma la tensione erotica si perde nel clamore delle battaglie, in cui le cinque ninfee devono combattere per sconfiggere i così detti “taskholic”, dei mostri che intaccano l’equilibrio della città. Il finale ha un cambio di prospettiva e può esser visto come un colpo di scena, pur mantenendo intatto il significato della lotta e dell’incipit. Sicuramente un esperimento interessante pur non originale, che piacerà ai “mangofili” che vogliono conoscere il panorama nazionale di questo genere di fumetto. Postilla sul linguaggio: è sicuramente più colorito e scurrile rispetto a quello dei manga per ragazze classici.