
Un libro fatto di volti e di comunicazioni volutamente frammentate. Sguardi di ragazzi, frasi chattate: Come ti chiami? Dove abiti? Dove vai? Sullo sfondo, ad accogliere queste domande, l’orecchio di una città che riceve ma che non ascolta. Una città che accoglie e nasconde, che rende visibili ma, allo stesso tempo, invisibili. “Tu non mi vedi eppure… eppure vedi pulsare sullo schermo le lettere di un nome, il nome è tutto un mondo è una finestra aperta e dietro mi nascondo…”.
Occhi sulla città è l’epilogo di un interessante laboratorio fotografico rivolto ai ragazzi adolescenti della scuola secondaria di primo grado “Rinaldi” di Milano. Al centro del lavoro lavoro c’è l’autoritratto per reinventare i cartelloni pubblicitari del quartiere, con nuove immagini e messaggi. E aprendo il libro sembra quasi di essere inglobati in un grande social network e di prendere parte come ascoltatore alla comunicazione tra tanti adolescenti che si scambiano pensieri rapidi e fugaci che svelano profondità inaspettate, profondità che però non si possono fermare, perché c’è già un messaggio pronto da essere inviato. Insieme alle frasi, viaggiano immagini di sé, pezzi di sé, che non rappresentano mai un intero. Sembra quasi che più l’adolescente si sforza di uscire dall’anonimato, più resta vittima dei suoi stessi tentativi. È tutto così convulso in queste pagine, sembra quasi di sentire le voci che si sovrappongono in un unico eco. Manca il silenzio tra i ragazzi. Forse il silenzio della città, della solitudine interiore e identitaria è già troppo, troppo doloroso e va riempito a tutti costi da una comunicazione che satura tutto. Un progetto comunque davvero ben riuscito, sostenuto dalla Fondazione Cariplo, che ha visto collaborare Ilaria Turba, artista mutimediale e fotografa, Chiara Carminati, scrittrice per ragazzi, la Cooperativa Sociale Terrenuove e, naturalmente, Artebambini. Suggestivo ed emozionante, questo originale libro fotografico apre una finestra reale sul mondo degli adolescenti di oggi.
Occhi sulla città è l’epilogo di un interessante laboratorio fotografico rivolto ai ragazzi adolescenti della scuola secondaria di primo grado “Rinaldi” di Milano. Al centro del lavoro lavoro c’è l’autoritratto per reinventare i cartelloni pubblicitari del quartiere, con nuove immagini e messaggi. E aprendo il libro sembra quasi di essere inglobati in un grande social network e di prendere parte come ascoltatore alla comunicazione tra tanti adolescenti che si scambiano pensieri rapidi e fugaci che svelano profondità inaspettate, profondità che però non si possono fermare, perché c’è già un messaggio pronto da essere inviato. Insieme alle frasi, viaggiano immagini di sé, pezzi di sé, che non rappresentano mai un intero. Sembra quasi che più l’adolescente si sforza di uscire dall’anonimato, più resta vittima dei suoi stessi tentativi. È tutto così convulso in queste pagine, sembra quasi di sentire le voci che si sovrappongono in un unico eco. Manca il silenzio tra i ragazzi. Forse il silenzio della città, della solitudine interiore e identitaria è già troppo, troppo doloroso e va riempito a tutti costi da una comunicazione che satura tutto. Un progetto comunque davvero ben riuscito, sostenuto dalla Fondazione Cariplo, che ha visto collaborare Ilaria Turba, artista mutimediale e fotografa, Chiara Carminati, scrittrice per ragazzi, la Cooperativa Sociale Terrenuove e, naturalmente, Artebambini. Suggestivo ed emozionante, questo originale libro fotografico apre una finestra reale sul mondo degli adolescenti di oggi.