Salta al contenuto principale

Oggetti solidi

Oggetti solidi

Phyllis avrebbe potuto studiare ma non lo ha fatto, sente di non avere il cervello e ritiene che se lo avesse comunque non potrebbe usarlo. Rosamond sa che è sua sorella Phyllis quella che si sposerà e da cui lei andrà a stare, pertanto non intende rinunciare alla regia di queste nozze… La variegata umanità che circola per i Kew Gardens in un “non venerdì” , condividendone gli scenari e contaminando le vite degli altri avventori con sprazzi di conversazioni, ricordi; voci senza parole che si sovrappongono alla conversazione tra Eleanor e Hubert e agli sforzi di una lumaca che scala una foglia… L’ossessione di John per certi particolari oggetti e la loro solidità inizia per caso con un pezzo di vetro trovato sulla spiaggia mentre maledice la politica e segna l’inizio della fine della sua carriera politica… La passione di Clarissa Dalloway per oggetti di lusso, sete, abiti è seconda solo alla sua passione per i lignaggi:le piacerebbe essere come Lady Bexborough, che sa parlare di politica, ma si accontenterebbe di ritrovare l’esatto paio di guanti bianchi alti fino al gomito che aveva occhieggiato in Bond Street prima della Guerra… Mrs Anning e Roderick Serle si incontrano grazie alla convinzione di Mrs Dalloway che amino le stesse cose; la loro supposta passione si spegne, paralizzata dalla consapevolezza della sterilità delle relazioni umane…

Liliana Rampello ha assemblato tutti i racconti di Virginia Wolf scandendoli in tre periodi: 1906-1909, 1917-1921, 1926-1941, anno della morte dell’autrice. Il racconto, la narrativa breve, è stato un genere a cui la Woolf è ricorsa molto, come testimonia la sua produzione prolifica e altamente ispirata. Se ne è servita spesso come di prove generali per i successivi romanzi, per testare la capacità di alcuni personaggi a funzionare sulla carta. I racconti contengono in nuce ed in forma altamente concentrata tutti i temi che troviamo più doviziosamente indagati nei romanzi, in particolare l’analisi spassionata ed estremamente profonda delle donne come ingranaggi sociali, siano esse piccolo borghesi affascinate da qualsiasi indizio di eccentricità, orchidee coltivate in vaso per abbellire salotti con la loro bellezza prima che scolori, fiori dalle molteplici potenzialità a cui finiscano per rinunciare nel momento stesso in cui sbocciano così come dovranno rinunciare all’estasi della solitudine, al lusso dell’intelletto se decideranno di sposarsi. Bob Brinsley che strappa indifferente le ali ad una mosca mentre conversa amabilmente con Lily Everitt rappresenta la “summa teologica” di ciò che Virginia ed alcune delle sue protagoniste pensano del matrimonio, delle relazioni di coppia. Le sue analisi dei caratteri umani sono il vetriolo che scioglie la patina affascinante e i modi squisiti degli uomini, lasciandone scoperto e scarnificato il grottesco narcisismo, lo strisciante conformismo, la deliberata indifferenza.