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Ogni maledetta domenica

Ogni maledetta domenica

Cremona, domenica pomeriggio. Allo stadio Zini la Cremonese ospita il Novara, campionato di calcio di serie B. Nella bolgia infernale della Curva Sud ci sono i gruppi degli ultras, c’è Rebecchi, Popoìto l’Etrusco, Sabani, il Macellaio, l’Orlando con la Samanta, Maschio, e il resto della ciurma. Töna, il maestro di tutti i capi ultras, comincia ad urlare al megafono. Parte la coreografia e inizia la partita… Pierluigi Casiraghi, brianzolo di quasi settant’anni, esploratore dell’Inter, è un cercatore d’oro specializzato in ragazzi stranieri. In giro per i campi di calcio di tutto il mondo, battagliando con gli osservatori dei giganti della Premier League, ha individuato talenti come Biabiany, Gorav Pandev e Victor Obinna, gestito la difficile situazione che ha portato Milan Jirásek all’Inter… Mario Balotelli come Mister Hyde. Tardoadolescente un po’ gangsta, sbruffone, irrispettoso nei confronti di arbitri ed avversari, offensivo verso la società a causa dei suoi comportamenti, ma anche costretto a difendersi da essa e dagli italiani razzisti grazie ai valori della sua famiglia adottiva. Un calciatore persino capace di parlare ad un giornalista di sé come di “un individuo con una sua identità sociale e affettiva”... All’area di servizio Badia al Pino, sulla A1, c’è un palo sempre avvolto da fiori, a cui sono annodati gagliardetti, sciarpe di tutta Italia, rivestito di adesivi, una specie di muro ex voto. Qualche metro più in là, l’11 novembre 2007, Gabriele Sandri, giovane tifoso laziale in trasferta a Milano per seguire la sua squadra del cuore, perde la vita. Ad ucciderlo un colpo di pistola esploso da un agente della Polizia Stradale, Luigi Spaccarotella… Lo chiamano lo “zingaro” del calcio, ma Velibor Milutinović è “la macchia sulla tovaglia, l’eccezione, l’intruso che non manca mai all’appuntamento, il capo dei ribelli, il bucaniere, l’eterno non allineato, l’alfiere dei dannati della terra. Un vero cosmopolita, un vagabondo”. Allenatore del Messico, Costarica, Stati Uniti, Cina e Nigeria, la sua casa è il calcio del mondo…

Ogni maledetta domenica, antologia che raccoglie otto storie di calcio curata da Alessandro Leogrande che firma anche la prefazione, è certo la dimostrazione della versatilità di questo grande intellettuale. Otto autori, di cui si possono leggere le note biografiche al termine del libro, scrivono di calcio, con approcci diversi, che vanno dal mondo degli ultras a quello dei talent scout, dall’omicidio di Gabriele Sandri al personaggio di Bora Milutinović e di Mario Balotelli, ma non solo. Non si tratta di racconti frutto di immaginazione ma, come specificato nella prefazione, siamo nel campo della non-fiction. L’obiettivo è accendere un riflettore sul calcio di oggi – anche se sono trascorsi più di dieci anni dalla pubblicazione del libro –, e solo le parole di Leogrande possono indicare senza fraintendimenti quale strada il lettore di questo libro andrà a percorrere. Così infatti scrive, “Gli otto pezzi che compongono questa raccolta provano a indagare proprio questo, le più intime pieghe, psicologiche ed esistenziali, di un’avventura che tiene insieme – a vario titolo – uno straordinario numero di persone”. Per gli amanti del calcio questa raccolta è l’occasione per immergersi in una lettura che oltrepassa certi confini entro i quali un tifoso è abituato a sostare, curiosando in quella che Rafa Benitez, alla vigilia dei quarti di finale del suo Liverpool contro il Chelsea, definì un’avventura di psicologia collettiva. Ed è ancora Leogrande a riflettere sul fatto che quest’avventura si è protratta nel XXI secolo e scalfirà per molto i sogni, e i sonni, degli esseri umani. Come non essere d’accordo?