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Omicidio a Mizumoto Park

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Tutto attorno a lei puzza: la stamberga putrida che chiama casa, il patrigno violento, la madre tossicodipendente sempre fatta. In realtà anche lei puzza: la sola cosa che la tiene aggrappata alla vita è la conferma che nelle sue vene scorre sangue di un colore rosso come quello di tutte le altre persone… Sta pranzando con l’amico patologo quando Himekawa Reiko riceve una telefonata dal capitano Imaizumi, che le ordina di recarsi sulla scena di un crimine: è stato infatti ritrovato il cadavere di un uomo avvolto in una tela azzurra nei pressi di Mizumoto Park. Himekawa Reiko è diventata ispettrice a soli 27 anni e ora è a capo di una squadra della sezione Omicidi di Tokyo. Le indagini cominciano subito: il cadavere è quello di un uomo torturato, poi ucciso e infine ferito post-mortem, è stato “impacchettato” in modo meticoloso; eppure, è stato abbandonato in una zona frequentata del Mizumoto Park e nessuno delle case che si affacciano sul parco ha notato qualcosa di strano. Quando vengono ritrovati i corpi di altre persone uccise col medesimo modus operandi il quadro diviene ancora più complicato. Ormai il caso sta assumendo dimensioni importanti e alla squadra di Himekawa Reiko ne vengono affiancate altre, tra cui quella dell’odiato ispettore Katsumata Kensaku, con i suoi metodi di indagine poco ortodossi. Fortunatamente Himekawa Reiko può fare affidamento sugli uomini della sua squadra, che la sostengono anche nei momenti in cui il suo doloroso passato torna a farsi vivo…

Leggendo questo romanzo sembra di assistere alla proiezione del primo episodio di un serial poliziesco. Gli elementi ci sono tutti: la protagonista, onesta e capace ma con un passato oscuro, i coprotagonisti - ovvero la sua squadra formata da un membro anziano, un giovane volenteroso e un altro che si è preso una cotta per lei - il “nemico” o, meglio, i “nemici”, il killer da un lato e il collega competitivo dall’altro, e una storia dai molteplici sviluppi. Anche la scrittura segue questa direzione: i dialoghi sono molti, brevi e diretti e possiamo leggere nei pensieri dei vari personaggi, così da scoprire le loro reali opinioni celate dietro al velo di rispetto della gerarchia che impregna non solo la polizia ma l’intera struttura sociale giapponese. Una critica alla società si può trovare anche nell’elemento che ha dato il via alla serie di omicidi, dove la mancanza di umanità e il distacco dalla realtà portano a costruire un mondo governato solo dalle proprie regole e in cui il valore della vita viene calcolato unicamente per confronto ad altro, a un potenziale nulla perenne. L’indagine a Mizumoto Park è la prima occasione in Italia di fare la conoscenza dell’ispettrice Himekawa Reiko, mentre in Giappone la figura di questa giovane e caparbia investigatrice è già stata al centro di altre sei indagini, un film e una serie TV, a conferma delle capacità narrative dell’autore, membro dei Mystery Writers of Japan.